Trekking per cavalieri coraggiosi sulle orme di Giuseppe Garibaldi
A Caprera due giornate in sella alla scoperta di paesaggi meravigliosi
La Maddalena «Un’avventura per cavalieri davvero tosti», è stato il commento dei più, alla conclusione della quarta edizione del trekking a cavallo “Sulle orme di Garibaldi”. Una due giorni di saliscendi fra poggi e balze, valli e picchi, alla scoperta dell’anima più vera, meno frequentata, della magica isola di Caprera. Veri e propri “sentieri da capre” che hanno impegnato non poco cavalli e cavalieri, ma che hanno consentito di godere di passaggi e di panorami mozzafiato. Panorami esclusivi, che solamente a chi è in sella ad un cavallo sono concessi. Perché quei sentieri possono anche essere percorsi a piedi o in mountain bike, ma in quel caso ci si trova spesso immersi nella macchia, suggestiva sì, ma anche ostacolo per una visuale più ampia. A cavallo, invece, ci si erge sui lentischi e sui mirti, e si ha il privilegio di godere di vedute davvero uniche.
Il primo giorno di trekking è iniziato al Centro equituristico Cavalla Marsala di Alessandro Monni, che ha collaborato con l’associazione equestre Pegaso sport e turismo a cavallo di Sassari-Tergu, alla organizzazione della manifestazione.
Il gruppo composto da una trentina di cavalieri, dopo un primo tratto pianeggiante, ha affrontato l’irta salita che conduce a Poggio Rasu. Di qui, con gli occhi pieni dai panorami da favola che si aprivano sulla sinistra dei cavalieri, il gruppo ha preso il sentiero nel bosco che porta a Poggio Zonza, e dopo una discesa discretamente accidentata, di nuovo in salita sui tornantini che conduco alla base del Monte Tejalone. Con i cavalli legati e vigilati nel boschetto sottostante da alcuni volontari, i partecipanti hanno scalato il sentiero di roccia che conduce alla torretta militare, da cui si gode una panorama sconfinato. Di nuovo in sella, in discesa verso la strada asfaltata che attraversa l’isola, per raggiungere la base del forte Arbuticci, ed affrontare un altro sentiero in discesa verso la “Batteria Candeo”, un gioiello di ingegneria militare scavato nella roccia, perfettamente mimetizzato alla vista, e perciò totalmente rispettoso dell’ambiente. Il ritorno ha portato i cavalieri verso Cala Garibaldi, e poi alla Conigliera con una breve deviazione in pineta per la fermata-ristoro al “Barone rosso”. Nel pomeriggio, ritorno verso il Centro equituristico Cavalla Marsala, col classico passaggio sulle acque piatte di Stagnali.
La seconda giornata di trekking ha portato i cavalieri verso la parte sud dell’isola. Sempre partendo dal centro Cavalla Marsala, il gruppo ha percorso il sentiero che traccia la costa a est, per raggiungere la Cala del Turco morto e sbucare sulla spiaggia di Cala Portese-Due mari. Ancora a sud, per raggiungere la vecchia postazione militare di Punta Rossa – l’ultima a essere stata abbandonata nel 2010, ma già in fase di avanzato degrado – un articolato complesso difensivo con bunker e cannoni, a presidio dell’estremo lembo dell’isola che guarda verso la costa sarda.
Alla fine dell’itinerario, il rientro in totale relax verso il maneggio, con i commenti entusiasti sui graniti, sulla vegetazione, sulle capre selvatiche, sulle visuali che rendono unica l’isola di Caprera. Ma anche sulle difficoltà del percorso di trekking, che hanno richiesto grande abilità da parte di tutti i cavalieri, con una nota di merito particolare per i giovanissimi Roberta e Alessandro, che hanno affrontato quelle difficoltà con grande maturità e coraggio. Cavalieri coraggiosi, insomma, protagonisti di un’esperienza da non dimenticare facilmente.