La Nuova Sardegna

Sassari Una criticità tira l’altra, una problema risolto si porta quasi sempre dietro un dettaglio da sistemare o un o spigolo da smussare. La continuità territoriale aerea si conferma un osso duro e anche il capitolo più recente, con l’assegnazione delle rotte dall’aeroporto di Alghero, ha puntualmente evidenziato un’insidia nascosta: l’orario del primo volo per Milano Linate, che Ita Airways ha calendarizzato per le 8,55, richiederà un supplemento di intervento da parte della politica. Con la Filt Cgil che alza la voce, la compagnia che alza le spalle, dall’alto degli accordi “ex lege” rispettati alla lettera, ma non chiude le porte. E l’assessora ai Trasporti, Barbara Manca, che è già al lavoro per trovare un punto d’incontro tra le esigenze di 3-400 mila sardi, quelli che fanno riferimento allo scalo di Fertilia e avrebbero bisogno di un primo volo alle 7, e le solide ragioni della compagnia.

«Il piano operativo proposto da Ita Airways per i collegamenti in continuità territoriale, che prevede il volo di andata da Alghero a Milano Linate alle 8,55, è l’ennesima criticità che ci troviamo costretti a dover affrontare – ha detto ieri l’assessora Manca –. La scelta di questo orario è purtroppo consentita dal Decreto Ministeriale del 2021 e a quanto pare considerata più funzionale per la compagnia aerea. Noi siamo comunque già al lavoro per trovare insieme una soluzione più in linea con le necessità dei passeggeri e conveniente per il vettore».

Un orario scomodo, quello fissato da Ita, per tutti i sardi che per motivi di lavoro, studio o salute, hanno bisogno di arrivare a Milano di primo mattino ed eventualmente sfruttare il servizio con partenza e ritorno in giornata. «È evidente che un orario simile non sia congeniale a tante persone perché non consente di sfruttare le ore del mattino per assolvere ai propri impegni. L’iter di approvazione di quest’ultima procedura specifica per Alghero, bandita senza ricorrere a meccanismi di urgenza che avrebbero rischiato di lasciare nuovamente la gara deserta, è stato portato avanti con grande rapidità per fare in modo che fosse concluso in tempo utile per l’inizio del nuovo servizio. Per superare tutte le criticità attualmente riscontrate è però necessario intervenire sul Decreto ministeriale, che essendo stato emanato nel 2021, in piena epoca Covid, non rispecchia il quadro attuale. È infatti proprio il decreto a consentire il primo volo nella fascia oraria compresa tra le 7 e le 9. A tal proposito – aggiunge l’assessora – mi preme ribadire nuovamente che la decisione di bandire una gara della sola durata di un anno non è un caso, ma frutto della precisa consapevolezza di voler dare maggiore stabilità, efficienza e qualità al trasporto aereo in continuità territoriale attraverso il varo di un bando pluriennale. Ed è per questo che fin dal primo giorno stiamo lavorando per azzerare le storture e le criticità che ci siamo ritrovati tra le mani ed evitare che queste si possano ripresentare nel prossimo decreto ministeriale. Sarà proprio il nuovo documento a garantire orientamenti più coerenti con il contesto odierno».

E mentre l’assessora Manca conferma che con Ita Airways e con le altre compagnie coinvolte nella continuità territoriale aerea “c’è un rapporto basato su un dialogo aperto e costruttivo”, la compagnia non assume posizioni ufficiali. Ma ciò che filtra dagli uffici della compagnia è da un lato la certezza di avere rispettato pienamente i criteri del bando e del decreto ministeriale d’imposizione degli oneri, con tanto di relativa approvazione delle autorità competenti. Dall’altro una disponibilità di massima a valutare eventuali adeguamenti degli orari, compatibilmente con la propria struttura operativa.