La Nuova Sardegna

Siccità

Maccheronis al 5 per cento, l’assessore Piu: «Innalzeremo la diga la riempiremo al massimo»

di Luigi Soriga
Maccheronis al 5 per cento, l’assessore Piu: «Innalzeremo la diga la riempiremo al massimo»

L’assessore spiega le contromisure della Regione: «Le scorte d’acqua dovrebbero bastare per il fabbisogno civico, ma sarà un problema irrigare i campi»

21 ottobre 2024
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Sassari La diga del Maccheronis ormai è agli sgoccioli, e i razionamenti sono l’ultima contromisura per non restare a secco. «Siamo di fronte alla siccità più dura degli ultimi 20 anni – spiega l’assessore regionale ai Lavori pubblici Antonio Piu – se la percentuale media di riempimento degli invasi sardi adesso è del 38 per cento, il bacino del Maccheronis è al 5 per cento». Quindi il razionamento idrico è stata la più urgente delle contromisure adottate dalla Regione. Ma gli interventi saranno anche altri: «Abbiamo chiesto ad Adis (Agenzia distretto idrografico Sardegna) di eliminare il sistema di laminazione statica nella diga del Maccheronis. Si tratta di un dispositivo di sicurezza utilizzato durante l’inverno che impedisce la tracimazione dell’acqua in caso di piogge abbondanti».

Il paradosso di questo bacino, sta infatti nel suo enorme limite di capienza: è capitato svariate volte nel corso degli anni che l’acqua di troppo accumulata dopo intense precipitazioni, sia stata gettata via. Si tratta di un lusso che la Sardegna non può più permettersi: «A questo punto con il passaggio al sistema di laminazione dinamica – prosegue l’assessore – saremo in grado di garantire il massimo livello di riempimento possibile dell’invaso, e potremmo avere eventuali scorte». In cantiere però c’è un ulteriore progetto: «Un sovralzo di 3 metri della diga per incrementare la capienza di altri 5,4 milioni di metri cubi. Il piano di fattibilità è stato approvato e l’esecutivo sarà pronto entro novembre. L’auspicio sarebbe quello di cominciare i lavori di potenziamento della diga a partire da febbraio o marzo». La Regione ha anche stanziato 1 milione e mezzo di euro per progettare il collegamento tra il Liscia e il Maccheronis.

«Per adesso i razionamenti programmati dovrebbero essere sufficienti almeno per continuare a garantire l’uso civico dell’acqua per le comunità che si approvvigionano dall’invaso del Maccheronis – prosegue Antonio Piu – non mi preoccupata tanto ’erogazione idrica nelle abitazioni, ma piuttosto quella destinata all’irriguo. Tra pozzi, dissalatori, razionamenti programmati, qualche sacrificio e disagio, e piogge che prima o poi arriveranno, il fabbisogno civico dell’acqua dovrebbe essere coperto».

Per fortuna che lo scenario di assoluta emergenza per ora riguarda solamente Siniscola, Posada, Torpè, Budoni e San Teodoro.

«La siccità sta mettendo a dura prova il nostro sistema idrico, basti pensare che a fronte di 1464 milioni di metri cubi di capienza massima in Sardegna, all’interno degli invasi al momento si contano solo 563 milioni di mc. Tuttavia al momento negli altri bacini reggono e non sembra esserci bisogno di adottare altri razionamenti».

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