La Nuova Sardegna

Luci accese su Sos Enattos, al via il G7 su Scienza e tecnologia

Luci accese su Sos Enattos, al via il G7 su Scienza e tecnologia

A Su Gologone, nel territorio di Oliena, l’atteso summit con la ministra Anna Maria Bernini

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di Andrea Sini

Sassari Sos Enattos si mette in mostra e finisce al centro degli studi di grandi esperti di livello internazionale la Conferenza G7 Scienza e Tecnologia. Oggi, 29 ottobre e domani a Su Gologone, nel territorio di Oliena, è in programma l’importante evento programmato nell’ambito della presidenza italiana del G7: “Conference on Large Research Infrastructures. Synergies and impact on science and society”, organizzata dal ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), sarà un’importante occasione per analizzare il ruolo cruciale che le grandi infrastrutture di ricerca svolgono nel progresso della conoscenza scientifica, nonché le loro implicazioni economiche, sociali e geopolitiche.

Una due-giorni dedicata agli esperti, fortemente voluta dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, durante la quale è stata organizzata anche una visita alla ex miniera di Sos Enattos, sito candidato dall’Italia a ospitare l’Einsterin Telescope, la grande infrastruttura di ricerca che sarà il futuro rivelatore di onde gravitazionali.

L’endorsement «La Sardegna è il cuore pulsante della nuova strategia italiana sulla ricerca – ha dichiarato nei giorni scorsi la ministra Bernini in un’intervista esclusiva concessa alla Nuova Sardegna –. Per attrarre cervelli nel nostro Paese gli incentivi economici sono importanti, ma non bastano. Occorre realizzare un ecosistema formato da Università, enti, imprese e start up che uniscano le forze per progetti innovativi e d’avanguardia. Einstein Telescope è l’emblema di questo programma».

La responsabile del dicastero dell’Università e della Ricerca ha anche sottolineato come l’Italia stia rafforzando la propria posizione in vista della decisione finale. «Abbiamo raccolto il sostegno della Spagna e sono in corso confronti positivi con altri Paesi che riconoscono le caratteristiche uniche del sito di Sos Enattos – ha assicurato Anna Maria Bernini –. Consideriamo la Sardegna il miglior sito possibile dove ospitare Einstein Telescope. Non ci sono oggettivamente al momento altri spazi che offrono le stesse condizioni per il silenzio, la scarsa illuminazione artificiale e il basso grado di sismicità. Anche la scarsa antropizzazione è un fattore positivo. Tutti fattori determinanti per il rilevatore. I delegati della Conferenza G7 avranno modo di vederlo con i propri occhi durante la visita che abbiamo organizzato al sito. Intorno ad Einstein Telescope ruoterà una comunità scientifica capace di portare innovazione e progresso. Ma anche nuove infrastrutture, trasporti e servizi più efficienti. Infrastrutture di questo tipo non solo creano posti di lavoro diretti, ma generano benefici ben più ampi, alimentando un ecosistema innovativo. Innovazione e ricerca sono il motore per la crescita delle imprese. Sperimentare nuove idee e investire in soluzioni avanzate significa aumentare competitività e opportunità. I vantaggi per il tessuto produttivo saranno enormi».

La Regione c’è «L’intera Sardegna si candida ad ospitare Einstein Telescope – ha scritto in questi giorni su Facebook la presidente della Regione, Alessandra Todde – e lo vogliamo fare con il coinvolgimento costante delle comunità locali, non solo per la costruzione dell’opera ma anche per tutte le attività che riguardano lo sviluppo territoriale ad essa collegate: viabilità, presidi scolastici e sanitari, insediamento di scuole internazionali e politiche mirate per gli insediamenti produttivi. Non è un caso che si parli di questi temi in Sardegna e, in particolare, in questo territorio. È il segno di un’attenzione crescente verso la candidatura del sito di Sos Enattos ad ospitare Einstein Telescope».
 

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