La Nuova Sardegna

Fornelli in fuga

Benvenuti al ristorante Rosello, da Sassari ai fiordi della Norvegia

di Andrea Massidda
Benvenuti al ristorante Rosello, da Sassari ai fiordi della Norvegia

Il locale di Giovanni Pala e Matteo Gala spopola in una città dell’hinterland di Oslo. All'esterno esposta la bandiera della Torres

12 novembre 2024
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Il nome del locale, “Rosello”, se proprio non è una prova schiacciante rappresenta quantomeno un forte indizio. Ma per togliersi ogni dubbio sulla provenienza sospetta dei titolari del ristorante più apprezzato di Moss – ricca quanto gelida cittadina di 56mila anime nel fiordo di Oslo, in Norvegia – basta semplicemente fare un passo verso l’ingresso, dove sventola orgogliosamente una bandiera rossoblù con su scritto Forza Torres 1903. E infatti a ricevere i clienti con in testa una berritta è Giovanni Pala, 44 anni, nato e cresciuto all’ombra dei Candelieri, per l’esattezza nel quartiere di Carbonazzi, ex alunno dell’Alberghiero di via Cedrino. E in cucina, a sfornare delizie capaci di stendere dalla gioia qualsiasi vichingo, c’è un suo compagno di scuola: Matteo Gala from Sant’Orsola, coadiuvato ai fornelli da Giommaria e Franco, anche loro, manco a dirlo, sassaresi in ciabi. Un dream team che grazie a una selezione di piatti tipici sardi e una spontanea leggerezza nei rapporti umani (merce rara da quelle parti) si è conquistato la fiducia e la simpatia dei buongustai scandinavi.

Profondo Nord Ma come ci sono arrivati Giovanni e Matteo nel civilissimo regno del sole di mezzanotte e dell’aurora boreale? Che cosa li ha spinti a trasferirsi in pianta stabile nel Profondo Nord? Per spiegarlo, Giovanni – che vive in Norvegia da ben dieci anni con la moglie Martina, dalla quale ha avuto due figli ancora piccoli – parte da molto lontano, e cioè da quando nel 2001 ha cominciato a girare il mondo in lungo e in largo con Matteo per mettere a frutto ciò che avevano imparato a scuola. «Ci consideriamo emigrati vecchio stile – racconta –, ossia stagione invernale fuori e d’estate di nuovo negli alberghi della Sardegna. Complessivamente abbiamo lavorato in mezza Europa, ma anche alle Hawaii e a bordo di svariate navi da crociera. Non ci siamo mai fermati sino a quando mi sono ritrovato a fare il manager in un hotel di Kirkenes, sul Mare di Barents, praticamente al Polo. E lì alla fine ho aperto il ristorante italiano più a Nord di sempre. Ma c’era troppa poca gente per fare business. Così siamo scesi verso Oslo, la capitale».

Al Rosello Ad aprile del 2023, l’inaugurazione del ristorante “Rosello”. «Il nome – spiega Giovanni mentre ride – ci è venuto quasi spontaneo, e non solo perché ci ricorda la nostra amata Sassari. In realtà, il locale si trova nella palazzina più antica di Moss, sottoposta a vincoli rigidissimi, tanto che il colore della facciata era e deve rimanere rosa. Insomma, Rosa-Rosello, l’associazione è stata immediata. E poi, per dirla tutta, volevamo anche distinguerci dagli altri ristoranti italiani dai nomi un po’ scontati tipo Cosa Nostra, Venezia o Gran Milano. L’audacia ci ha premiati: gli affari vanno davvero molto bene».

Menù tipico Ma se il nome di un locale è importante, certo non può bastare per fare sold-out ogni sera. Nel senso che la cucina deve essere altrettanto originale e gustosa. «Il nostro cavallo di battaglia è la fregula al nero di seppia e le lasagne all’agnello – continua Giovanni – e ci tengo a dire che ordiniamo tutto da un noto pastificio sardo. Poi piacciono molto i malloreddus con purpuzza e pecorino o la pizza con le melanzane, identica a quella che abbiamo mangiato a Sassari da ragazzi».

Per avere un’idea di quanto sia gradita la loro cucina è sufficiente scorrere le tante recensioni entusiastiche. Una sola li boccia, e a ben vedere è quasi una medaglia: «Ottimo servizio, ma la pizza non era fritta».

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