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«La salute degli esseri umani dipende da quella degli animali»

di Federico Spano
«La salute degli esseri umani dipende da quella degli animali»

Lo studio di due ricercatori sassaresi pubblicato su una rivista internazionale: dimostra come prevenire malattie grazie a collaborazioni tra discipline diverse

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Sassari Genomica e bioinformatica, insieme all’approccio integrato di One Health, sono le chiavi per affrontare le sfide sanitarie globali. Il nuovo studio di Fabio Scarpa del dipartimento di Scienze Biomediche e del professor Marco Casu del dipartimento di Medicina Veterinaria, dell’università di Sassari, dimostra come l'interazione tra salute umana, animale e ambientale possa migliorare la prevenzione delle malattie e rafforzare le risposte sanitarie, grazie a strumenti avanzati di analisi genetica e collaborazione interdisciplinare.

Lo studio, intitolato Genomics and Bioinformatics in One Health: Transdisciplinary Approaches for Health Promotion and Disease Prevention, è stato pubblicato nell’ottobre 2024 sulla rivista scientifica internazionale “International Journal of Environmental Research and Public Health”.

La pubblicazione di Fabio Scarpa e Marco Casu introduce una prospettiva innovativa e necessaria nel campo della sanità pubblica, un approccio definito One Health. In un mondo dove salute umana, animale e ambientale sono sempre più interconnesse, One Health sostiene l'importanza di una visione integrata per affrontare le sfide sanitarie globali. Con il concetto di One Health, gli autori mostrano come la prevenzione e la gestione delle malattie richiedano il contributo di diverse discipline, dalla medicina alla veterinaria, fino alla biologia ambientale.

Ma cosa significa in pratica One Health? Questa visione considera la stretta relazione tra uomini, animali e ambiente. È un'idea che si traduce in strategie concrete, essenziali per prevenire crisi sanitarie come la pandemia da Covid-19 o altre malattie zoonotiche, ossia trasmesse dagli animali all’uomo. L’approccio One Health è fondato sull’idea che, per migliorare la salute globale, non sia sufficiente agire solo in ambito umano, ma sia necessario considerare anche gli effetti delle condizioni animali e ambientali.

Un aspetto chiave della ricerca è l’utilizzo avanzato della genomica e della bioinformatica, strumenti che stanno trasformando la gestione sanitaria a livello globale. La genomica consente, infatti, di monitorare  con grande precisione l'evoluzione dei patogeni, cioè di quei microorganismi responsabili delle malattie, e di capirne la dinamica di trasmissione tra specie e ambienti. Questa capacità di osservare in tempo reale i cambiamenti genetici dei patogeni permette di individuare focolai di malattie in anticipo, offrendo la possibilità di intervenire tempestivamente. A questo si aggiunge la bioinformatica, disciplina che si occupa dell'analisi di enormi quantità di dati biologici, aiutando a identificare i rischi di salute con grande precisione e ad analizzare la resistenza antimicrobica, un problema crescente per la salute globale.

Gli autori illustrano anche il ruolo fondamentale delle scienze ambientali all'interno di One Health. Studiando la qualità dell'aria, dell'acqua e  biodiversità, si riesce a comprendere meglio come l’ambiente influisca sulla salute. Ad esempio, la sorveglianza delle acque reflue rappresenta un metodo utile per monitorare la presenza di patogeni nelle comunità, offrendo un segnale precoce per possibili focolai. Questi strumenti permettono di rispondere in modo più rapido ed efficiente alle minacce sanitarie, proteggendo sia le persone che l'ecosistema.

Infine, Scarpa e Casu sottolineano come la collaborazione tra diversi specialisti — tra cui genetisti, zoologi, bioinformatici, medici, veterinari, biologi, e data scientist — sia indispensabile per rendere efficace l'approccio One Health. Solo unendo competenze differenti si può ottenere una visione d'insieme, capace di affrontare le complessità delle sfide sanitarie odierne. Questo approccio transdisciplinare non solo migliora la risposta alle malattie emergenti, ma favorisce anche una gestione sostenibile della salute globale, contribuendo a creare un pianeta più sano e resiliente.

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