Ok all’impianto di Saccargia, il Movimento 5 Stelle Sardegna: «Regione disarmata, via libera dal Consiglio di Stato»
La forza politica a sostegno di Alessandra Todde richiama la sentenza dell’8 aprile a favore di Erg: «La giunta non si era neanche insediata»
Sassari «Nelle ultime ore qualcuno sta raccontando di una presunta inerzia della Regione Sardegna riguardo l’installazione di pale eoliche di 180 metri nei pressi di Saccargia. Siamo costretti ancora una volta a smentire queste falsità. Le critiche si concentrano sull’accusa che la Regione non abbia opposto resistenza, lasciando che il progetto avanzasse grazie al principio del silenzio-assenso. Tuttavia, una corretta analisi dei fatti dimostra che tali affermazioni sono false e fuorvianti», sono le parole che arrivano dal Movimento 5 Stelle, forza politica a sostegno della presidente della Regione Alessandra Todde, in merito alla nuova sentenza del Tar Sardegna sull’impianto proposto da Erg vicino alla basilica di Saccargia. I giudici del Tribunale amministrativo hanno emesso una sentenza che concede l’autorizzazione unica per il progetto alla multinazionale.
Il 15 aprile 2024, sostiene la nota ufficiale del Movimento 5 stelle Sardegna, «è la data in cui la società proponente (Erg) ha presentato una domanda di modifica per diminuire di numero, ma aumentare in altezza e potenza le pale eoliche già esistenti da circa 20 anni sul sito, in quanto autorizzate nel 2003 da Mauro Pili. Da quel momento, dicono i detrattori, la Regione non avrebbe né negato l’autorizzazione né intrapreso un’azione legale, portando il Tar a riconoscere la validità del principio del silenzio-assenso». Ricostruzione che viene bollata come «tendenziosa».
«Ciò che i detrattori non stanno, volutamente, evidenziando è quanto accaduto pochi giorni prima, l’8 aprile 2024, quando la giunta Todde non si era neanche insediata. In quella data, il Consiglio di Stato aveva emesso una sentenza definitiva a favore della società Erg Wind Energy, chiudendo un contenzioso legale durato tre anni. La Regione Sardegna non poteva non prendere atto del fatto che l’autorizzazione non era più negabile, proprio in virtù della sentenza, e ogni ulteriore ricorso sarebbe stato privo di fondamento giuridico. In questo contesto, la domanda presentata da Erg il 15 aprile 2024 non è stata altro che una conseguenza inevitabile. La Regione ha quindi provveduto a bloccare, con la sospensiva approvata il 3 luglio (legge 5) gli impianti per i quali non erano ancora stati iniziati i lavori e non era stata emessa una sentenza a favore: la stragrande maggioranza di quelli per i quali era stata chiesta l’autorizzazione».
M5S Sardegna torna quindi alla sentenza dell’8 aprile, che sostiene rappresentare «il vero spartiacque della vicenda». E ancora: «Le accuse mosse contro l’amministrazione regionale appaiono dunque infondate e strumentali, basate su una lettura parziale degli eventi. È fondamentale, quando si affrontano temi complessi come questi, fornire ai cittadini un’informazione completa e trasparente, evitando di distorcere i fatti per scopi politici o mediatici», termina così il comunicato ufficiale il M5S Sardegna.