Alina Cossu, picchiata e gettata sulla scogliera dal suo aguzzino
Trentasei anni fa il delitto a Porto Torres: la studentessa aveva 21 anni
Porto Torres Il corpo senza vita di Alina Cossu, 21 anni, studentessa di Porto Torres, venne ritrovato all’alba del 10 settembre 1988 nella scogliera di Abbacurrente, tra Porto Torres e Platamona. Furono due pescatori a dare l’allarme e a chiamare le forze dell’ordine. Trentasei anni dopo, l’assassino di Alina non ha un nome. L'autopsia eseguita alcune ore dopo rivela particolari raccapriccianti: Alina è stata picchiata con una furia cieca e poi scaraventata dal suo assassino nell'acqua, nel tentativo di simulare un suicidio, ma la giovane, probabilmente, aveva solo perso i sensi e quando il suo aguzzino se ne è accorto l'ha strangolata. Sulla fronte, la ragazza ha un'impronta di scarpa: l’assassino l'ha presa a calci o calpestata con forza. Non ha subìto violenza sessuale.
Per gli inquirenti l'omicidio della studentessa si presenta da subito come un rebus. Alina era la classica brava ragazza che per non pesare sulla famiglia aveva deciso di pagarsi gli studi lavorando in una gelateria. È proprio lì che è stata vista l'ultima volta la sera del suo omicidio.
Per il delitto di Alina il primo sospettato è un ragazzo che forse la 21enne aveva respinto. Il giovane finisce sotto inchiesta ma dopo quattro anni la sua posizione viene archiviata per assenza di prove.
Molti anni dopo -è il 2008 –, una lettera recapitata alla Procura di Sassari chiama in causa altre quattro persone. Quattro amici che la sera del delitto avrebbero incrociato Alina mentre, a piedi, rientrava a casa dal lavoro. Tra questi quattro, secondo quanto scritto nella lettera ci sarebbe l’assassino della ragazza. Tutto finisce in una bolla di sapone quando gli esami del Ris nelle case degli indagati non danno alcun risultato.
A quel punto, con le nuove metodologie di analisi forensi, entra in ballo un altro elemento: il Dna. Nel 2011 La Procura dispone la riesumazione del corpo di Alina e una nuova autopsia. La prima infatti non faceva menzione di tracce biologiche sotto le unghie della studentessa. L'esame viene eseguito il 5 novembre. Anche questa volta, non emerge alcuna traccia. Dopo 36 anni, il delitto di Alina resta un mistero e il suo assassino non ha un nome.