La Nuova Sardegna

Sanità

A Olbia “gettonisti” contro le linee guida ministeriali: «Così si rischia la fuga e il personale non basta»

di Stefania Puorro
A Olbia “gettonisti” contro le linee guida ministeriali: «Così si rischia la fuga e il personale non basta»

L’Urgenza ha avuto necessità di assunzioni esternalizzate

02 dicembre 2024
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Olbia Le linee guida pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dal ministero della Salute non piacciono ai medici gettonisti. E neanche ai colleghi che fanno già parte del sistema sanitario. Il provvedimento del ministro Schillaci prevede infatti un taglio del monte ore e soprattutto dei compensi: i medici a gettone andrebbero a prendere al massimo 85 euro per pronto soccorso e anestesia e 75 euro per gli altri reparti. Per quanto riguarda gli infermieri, invece, la tariffa è pari a 28 euro e di 25 euro in pronto soccorso e negli altri servizi infermieristici. All’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, in questo momento, ci sono complessivamente una decina di medici gettonisti “puri”, quattro dei quali lavorano al pronto soccorso e si occupano di tutti i codici.

Il turno di notte, invece, dopo la proroga del contratto che la Asl ha stipulato con un’agenzia, viene coperto da altri gettonisti, che non rientrano nelle linee guida e che possono occuparsi solo dei codici minori.

Qual è dunque lo scenario che si potrebbe creare? «Ci sarebbe la fuga dei gettonisti - fanno sapere dagli ambienti ospedalieri -, anche perché il taglio del compenso sarebbe netto». A Olbia, per esempio, percepiscono circa 100 euro l’ora coloro che lavorano al pronto soccorso e chi invece opera in anestesia e rianimazione arriva anche a 150-200 euro l’ora. «Probabilmente l’intenzione del ministro e quindi del Governo è quella di invogliare i medici a gettone a rientrare nel sistema come dipendenti, per risparmiare risorse. Ma ci sarebbe un problema non di poco conto da affrontare: la maggior parte dei gettonisti sono in prevalenza medici in pensione che, ovviamente, non potranno più fare i dipendenti».

Di conseguenza, per quanto riguarda la Asl di Olbia (e forse non solo) si ritornerebbe alla situazione di due anni fa quando, senza i gettonisti, per far funzionare soprattutto il pronto soccorso si dovevano chiedere le prestazioni aggiuntive agli specialisti dei vari reparti. 

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