Hotel e b&b, Paolo Manca: «Il rispetto delle regole porta qualità: conviene a tutti»
Il presidente di Federalberghi commenta le novità: «Misure utili e necessarie»
Sassari La premessa non può che essere questa: «Non siamo contrari all’extra alberghiero, anzi. Il punto è un altro: tutti devono rispettare le regole». Paolo Manca, presidente di Federalberghi è decisamente favorevole alla stretta sulle strutture ricettive che arriva dal Governo dopo il gravissimo episodio di Napoli, dove una ragazza a perso la vita per colpa di un incendio divampato in un bed&breakfast: «Sono misure necessarie per garantire la sicurezza degli ospiti e dare una mano anche al turismo di qualità – spiega Manca – e i meccanismi imposti dal Governo, dalle registrazione alla Banca dati delle strutture ricettive al codice identificativo nazionale, porteranno alla completa emersione del sommerso».
A pagare i danni maggiori, perlomeno dal punto di vista economico, saranno i grandi portali del turismo, nel caso dovessero dare ospitalità alle strutture pirata: «Chi non rispetta i requisti sarà fuori dal mercato – aggiunge Manca –. Se una piattaforma internet dovesse ripetere un errore di questo tipo, rischierebbe l’oscuramento e perderebbe miliardi di dollari. Non si può rischiare, il sommerso potrebbe avere le ore contate».
Manca, poi, annuncia altre misure che potrebbero rendere la vita impossibile agli improvvisati o ai soliti furbi: «In ogni alloggio privato dovrà esserci un rilevatore di monossido di carbonio e un estintore. Inoltre, sarà sempre obbligatoria l’identificazione di chi le occuperà. Sono misure necessarie per garantire la sicurezza della casa ma anche degli stessi ospiti», conclude Paolo Manca.
Natale e Capodanno
Se le nuove regole sull’ospitalità soddisfano il presidente di Federalberghi, le prospettive di lavoro su Natale e Capodanno sono meno convincenti: «Lo dico subito, Natale è sostanzialmente insignificante dal punto di vista turistico. C’è qualche richiesta dagli emigrati che ritornano a casa e qualche gruppetto di amici che vengono a trovare chi abita in Sardegna. Non è certo una novità– prosegue Manca – Magari c’è qualche agriturismo che ha successo, soprattutto se legato all’enogastronomia».
La musica non cambia più di tanto nemmeno a Capodanno, nonostante i concerti: «Forse qualcosa in più proprio nella notte di San Silvestro, ma nono perlopiù sardi che si spostano proprio per assistere ai concerti o per partecipare a qualche cenone. Si tratta chiaramente di turismo interno, quelli che arrivano da fuori sono giusto i fanatici di questo o di quel cantante, ma non parliamo di veri flussi turistici. Per avere dei veri turisti serve qualche giorno in più di eventi e magari anche qualche altro anno di promozione. Sulla disponibilità, Manca non ha dubbi: «Chi era aperto, resterà aperto. Chi invece aveva chiuso, non può permettersi di riattivare l’interna “macchina albergo” per lavorare una sola giornata».