Aree idonee, via libera alla legge regionale
Il testo approvato con 35 voti a favore e 14 contrari. La presidente Alessandra Todde: «Abbiamo stabilito le regole, la Sardegna prima in Italia. Ora andiamo avanti sulla transizione»
Cagliari Il Consiglio regionale ha approvato la legge sulle aree idonee con 35 voti a favore e 14 contrari. Il via libera è arrivato dopo 69 giorni dall’ingresso in Consiglio. Nel corso del dibattito finale sono intervenuti i capigruppo dei gruppi consiliari. Nessuna novità dal tono dei loro interventi. Profondamente contrario il rappresentante della Lega Alessandro Sorgia, che ha citato più volte la proposta di legge di iniziativa popolare, i cui rappresentanti (in tutto una cinquantina) hanno fatto un sit-in fuori dal consiglio regionale. Scontati gli interventi, alcuni con entusiasmo, altri più pacati, dei gruppi di maggioranza. Dalle opposizioni (esclusa Forza Italia che non ha partecipato al voto) toni distinti, con critiche a volte aspri a volte più conciliati.
A conclusione del dibattito l’intervento della presidente Alessandra Todde.
«Ci siamo assunti la responsabilità di decidere al meglio in una situazione nata da decenni. A fronte delle tante invenzioni, siamo andati avanti con coerenza e impegno. Tutti abbiamo lavorato, maggioranza e minoranza, per una legge che segnerà un prima e un dopo, con coraggio. Questa legge dà regole e stabilisce che ci sono territori che non si possono violentare. Ma vogliamo fare la transizione energetica, con direttrici coerenti, nelle aree industriali, nelle aree di risulta, con le comunità energetiche) nel confronto con i territori».
La presidente Todde ha poi continuato. «Questa è la prima legge d’Italia sulle aree idonee, ma il percorso per la transizione è lungo, e proseguiremo con il confronto. Non c’è alcuna frattura nei territori. E non ci sarà neppure in futuro».
Approvati anche due ordini del giorno sul tema. Il primo presentato dal consigliere Franco Mula su una tassa per le imprese, e il secondo presentato dal consigliere Umberto Ticca (Riformatori) per rafforzare la tutela del paesaggio nelle norme di attuazione dello Statuto. L’approvazione della legge è stata seguita da un lungo applauso dell’aula.