Il rilancio dei treni in Sardegna non passa per le zone interne
Progettazioni e lavori in corso solo sulle tratte del sud e della Gallura. Ferrovie dello Stato: «Ma nell’isola stiamo investendo con diversi interventi»
Sassari «Gli interventi fatti e quelli previsti per il futuro porteranno a un notevole sviluppo e al potenziamento della rete sarda al pari delle altre regioni d’Italia». È stata questa la risposta, forse dai toni un po’ troppo, trionfalisti data da Ferrovie dello Stato, interpellata dalla Nuova Sardegna sul nuovo piano strategico 2025-2029 presentato ufficialmente a Roma il 12 dicembre.
Un piano monco Il maxi piano da 100 miliardi di euro di interventi, però, ancora non declina le singole strategie regione per regione e ancor meno, in riferimento all’isola, cita i tanto agognati interventi sui collegamenti ferrati del Nuorese e delle zone interne col resto della Sardegna. Nessun accenno, neanche sotto l’aspetto idealistico, alla tanto sospirata nuova tratta Nuoro-Olbia né alle migliorie, in termini di tempi di percorrenza e infrastrutture, quasi elemosinate ormai da anni dai cittadini e dalle istituzioni del territorio, sulle tratte Nuoro-Macomer e Nuoro-Abbasanta. In termini di interventi sulle strade ferrate, insomma, l’isola continua ad assomigliare a una grossa ciambella col buco delle aree interne al centro. Nuoro, inoltre, resta ancora l’unico capoluogo di provincia in Italia a non essere connesso dai binari.
Gli interventi Il brogliaccio inviato da Ferrovie dello Stato sugli interventi in essere è la conferma di un maxi vuoto nel centro Sardegna. «Al netto del piano strategico tutte le società del Gruppo Fs investono nell’isola e hanno continue interlocuzioni in corso con la Regione Sardegna – spiegano da Ferrovie –. Trenitalia ha completato a giugno la fornitura di 12 nuovissimi treni ibridi a tripla alimentazione elettrica, diesel e batteria. I convogli che circolano in regione hanno un’età media tra le più basse in Italia pari a circa sette anni».
Rete ferroviaria C’è poi il capitolo dedicato agli investimenti sulla Rete ferroviaria italiana (Rfi). «Sono in essere diversi progetti finanziati in toto o in parte dalla Regione – affermano ancora dagli uffici romani di Ferrovie dello Stato –. Tra questi, l’elettrificazione entro dicembre 2026 della tratta Cagliari-Oristano, la variante di Bauladu per la velocizzazione del servizio a nord di Oristano, la predisposizione per la velocizzazione delle linee Villamassargia-Carbonia e la Macomer-Chilivani con tutta una serie di ulteriori interventi (non meglio specificati, ndr) lungo tutta la rete sarda per il decremento dei tempi di percorrenza». Tra i lavori previsti a stretto giro da Rfi, c’è anche l’intervento di dopodomani sulla linea Decimomannu-Villamassargia nel sud Sardegna dove, con un investimento di circa 1,1milioni di euro, sarà attivato il sistema del controllo marcia- treno. «Il più evoluto strumento di ausilio al macchinista sul controllo della velocità – raccontano da Ferrovie dello Stato –. Questo upgrade tecnologico determinerà l’incremento dell’affidabilità del sistema, la riduzione dei ritardi dei treni grazie all’efficientamento dei sistemi di comunicazione tra l’infrastruttura ferroviaria e i treni, la riduzione delle tempistiche di risoluzione dei guasti grazie al miglioramento del sistema di diagnostica e un maggiore ausilio a tutta la circolazione».
I soldi del Pnrr Anche i finanziamenti intercettati dal Pnrr piovono tutti al sud Sardegna e nel nordest. «La rete sarda ha beneficiato dei finanziamenti del Pnrr per l’installazione del sistema Ertms lungo tutti i binari dell’isola – concludono da Ferrovie –, il raddoppio della Cagliari-Villamassargia-Iglesias-Carbonia e la realizzazione del collegamento con l’aeroporto di Olbia Costa Smeralda». E ancora: «Infine, Rfi ha ricevuto di recente un ulteriore finanziamento della Regione di 6,2 milioni di euro per la soppressione di due passaggi a livello nel comune di Oristano e 8 milioni di euro per la galleria di Muros».