Nelle terme dell’isola più di 115mila presenze nel 2023: «Flussi dall’isola per 12 mesi»
I clienti arrivano anche da Francia, Spagna e Germania
Sassari Michael Caine e Harvey Keitel, nei panni dei loro personaggi, si ritrovano alle terme per parlare della vita e della giovinezza. Lo fanno in “Youth”, film di Paolo Sorrentino uscito qualche anno fa, dopo il grande successo della “Grande bellezza”. E sono ormai entrate nel mito le terme di Chianciano grazie al capolavoro di Federico Fellini, “Otto e mezzo”, con Marcello Mastroianni. In Sardegna sono principalmente cinque i siti termali presi in considerazione per la grande portata di persone che li frequentano. Strutture che puntano sulla voglia di relax o sul bisogno di ricorrere alle proprietà rigenerative delle acque.
E si sta confermando, con più di 115mila presenze totali nel 2023, «un segmento di turismo con caratteristiche uniche, che attrae turisti ma anche e soprattutto gli stessi sardi e che ha domanda tutto l’anno», osserva l’assessore regionale al Turismo, Franco Cuccureddu.
I numeri
Le sorgenti di Fordongianus sono le più conosciute, forti di una popolarità che attraversa la storia sin dal periodo degli antichi Romani. Ma stando ai dati più aggiornati, quelli relativi allo scorso anno nell’arco di tutti i dodici mesi i numeri più alti si registrano a Sardara, che conta ben 32.873 arrivi che moltiplicati per il numero di giorni in cui le persone hanno effettivamente soggiornato, diventano 53.349 presenze (un bel salto in avanti rispetto al 2022, quando erano 38mila). Fordongianus è subito dietro con 43.495 presenze (+17mila in un anno). Staccati, ma comunque abbastanza frequentati, sono i centri termali di Santa Maria Coghinas, che nel 2023 ha visto 2.748 transiti e 11.804 presenze totali, Benetutti con 6.650 presenze e Bultei, fanalino di coda. Il caso del borgo del Goceano è singolare in negativo: nel 2022 ha registrato 26 arrivi e 255 presenze, nel 2023 appena 10 passaggi diventati 110 presenze.
Il commento
L’assessore regionale al Turismo, Franco Cuccureddu, non ne fa una questione di quantità. Sul piano dei numeri, il settore «rappresenta in Sardegna un segmento non particolarmente significativo». Però è un filone di turismo che va guardato in maniera diversa dal solito. L’assessore suggerisce di non andare necessariamente oltremare, anzi, terme e relax possono essere una soluzione accessibile per i sardi stessi. Infatti: «Il turismo termale è in grado di attivare flussi di turismo interno, quindi non legati al fattore dei collegamenti per l’isola, ha domanda in tutte le stagioni, consente di proporre un ulteriore prodotto turistico, incrementando l’offerta sarda, che può fungere da autonomo attrattore ma anche può rappresentare un elemento ulteriore che fa scegliere la Sardegna rispetto agli altri tradizionali competitor, che sono tradizionalmente le mete più prestigiose del marino-balneare. Per queste ragioni lo consideriamo un settore importante da sostenere nella promozione», commenta.
Provenienze
I numeri fuori dall’isola sono esigui, questo va detto. Però la ricerca sulle provenienze fornisce qualche indicazione utile: globalmente, pescando dal bacino estero sono i turisti francesi, seguiti da quelli spagnoli, a prediligere i centri termali. In Italia, i lombardi. Spiccano i 691 arrivi dalla penisola iberica nel 2023 a Santa Maria Coghinas, 127 i turisti in solitaria, in coppia o in famiglia dalla Lombardia. A Sardara, nel sito più frequentato in generale, i flussi sono più contenuti ma ben distribuiti tra i Paesi dei vari continenti. 234 francesi, 209 inglesi, 207 spagnoli, ma saltano all’occhio i 27 dal Brasile, i 25 dall’Argentina, 7 dalla Cina, 6 dall’India. Dal resto d’Italia anche qui bisogna guardare a Milano e hinterland: 554 utenti dalla Lombardia. Fordongianus va in controtendenza: punta tutto sul turismo regionale e nazionale, con solo 45 utenti dalla Germania, altrettanti dalla Svizzera e 67 dalla Francia, per citare i bacini principali. E dall’Italia ne sono arrivati ben 454 dal Lazio.
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