Turismo termale, nell’isola è boom: «Benvenuti nel paese del relax e del benessere»
L’antico sito di Fordongianus è una meta ambitissima. Oltre 40mila pernottamenti all’anno, fatturato da 6 milioni
Fordongianus Il sindaco Serafino Pischedda racconta che «da quando siamo diventati il paese del benessere, grazie alla presenza di una struttura termale importante che si collega alle nostre antiche terme romane, a Fordongianus i giovani si sposano e fanno figli: da tre anni a oggi si contano ventun bambini, nove nati nel 2024». Che l’erba del vicino sia sempre più verde, sul tema guardiamo spesso ad altre realtà della penisola, è un detto che scompare davanti alla maestosa bellezza delle terme romane di Fordongianus, patrimonio archeologico e ambientale dall’enorme potenziale turistico, ricco di storia e, certamente, di inestimabile valore.
Di fatto un piccolo borgo di novecento anime incastonato fra le colline del Barigadu, un tempo principale città romana dell’entroterra isolano, che s’affaccia sulla sponda sinistra della valle del Tirso e che potrebbe imporsi maggiormente come centro di riferimento delle vacanze del relax e del benessere. «Un potenziale – spiega il sindaco Pischedda – su cui stiamo lavorando da anni e che sta portando i suoi risultati. Ora speriamo nel miglioramento della viabilità grazie ad un finanziamento annunciato dalla Provincia». Intanto i numeri danno ragione al percorso tracciato.
Tanto è vero che il più grande centro benessere e centro termale a quattro stelle della Sardegna, il Sardegna Grand Hotel Terme, venticinque minuti da Oristano e a meno di due ore da Sassari e Cagliari, nel 2023 ha registrato 43.159 presenze. «Il dato riguarda esclusivamente i pernottamenti in hotel. A ottobre 2024 se ne contano 32.700 – spiega l’amministratore delegato Luigi Ceseracciu – la forza di questa struttura sono certamente i nostri novanta dipendenti, tutti sardi, età media 32 anni, la maggior parte del territorio».
Il fatturato? «Circa sei milioni di euro l’anno». I clienti? «Quasi tutti sardi. L’85% arriva da ogni parte dell’isola. Il resto dalla penisola e dall’estero». Da Samugheo a Fordongianus, Renato Cocco, con famiglia al seguito, figlioletta, moglie e sorella, sono immersi nel fiume Tirso con altri turisti: «Ho qualche giorno di ferie e siamo venuti per rilassarci». Un giovane tedesco prende il sole poco più in là sdraiato fra le pietre laviche mentre legge il suo ebook sul telefonino: «È un posto splendido – dice – appena l’ho scoperto l’ho scelto per trascorrere qualche giornata di relax».
Dall’altra parte del fiume le antiche terme romane risalenti al primo secolo d.C attraggono una coppia di turisti francesi che col loro border collie stanno scoprendo la storia dell’antica Fordongianus, dove sorgono le calde e curative Aquae Ypsitanae, oggi attrazione archeologica fonte di reddito per il paese. «L’acqua sorgiva ha una temperatura di 54 gradi alla fonte, viene utilizzata dal centro termale e viene utilizzata anche dal Comune per il riscaldamento degli edifici pubblici», spiega la guida turistica della cooperativa Forum Traiani che gestisce i siti culturali di Fordongianus. Dalle terme alla Casa aragonese e la chiesa di San Lussorio, fino ai bagni termali Is Bangius: «Ci si immerge in un’ampia vasca in cui lentamente ci si abbandona al caldo abbraccio dell’acqua che ha una temperatura che oscilla fra i 41 e i 43 gradi». Definite ipertermali, salso-bicarbonato-fluorurate, sono acque ad azione miorilassante, antalgica e eutrofica. Il costo di un bagno termale? «Cinque euro».
All’ingresso del piazzale che conduce alle antiche terme e poi all’anfiteatro romano, un’area attrezzata per la sosta dei camper: «D’estate quasi non li contiamo, tanti sono stranieri. La loro presenza – racconta il sindaco Serafino Pischedda – oltre ad allungare la nostra stagione turistica, ha portato benefici anche ai nostri ristoratori».