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La riforma della sanità al voto finale mentre esplode il caso Bartolazzi


	Armando Bartolazzi assessore regionale alla Sanità
Armando Bartolazzi assessore regionale alla Sanità

L’assessore replica alle accuse dopo le sue parole riferite alla bambina morta dopo l’intervento alle tonsille

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Sassari Galleggia dentro la polemica che lo ha travolto senza esitazione, senza alcun cedimento. L’assessore regionale Armando Bartolazzi, nel ciclone per le sue affermazioni in aula riferite alla bambina morta ad Alghero dopo l’intervento alle tonsille replica alle accuse con un post social. «La sanità sarda oggi registra le peggiori performances in Italia. È urgente intervenire a livello organizzativo e funzionale per migliorare la governance e definire standard di cura e di servizi adeguati alla richiesta di assistenza dei cittadini, dal centro alla periferia. In questo quadro generale, l'eventuale valutazione sull'operato dei direttori generali delle Asl rappresenta solo un aspetto di una problematica più ampia che va vista nel suo complesso, con serietà e senza arroccamenti di parte. Per questo sollecito ancora una volta un'assunzione di responsabilità da parte di tutti, maggioranza e opposizione. Restituiamo ai sardi la salute che meritano».

Le reazioni non sono mancate. Il deputato di Forza Italia,  Pietro Pittalis, ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute Schillaci.

Dura anche la posizione dell’Ordine dei medici di Sassari. 

Il M5S si è schierato in difesa dell’assessore. «Mentre la giunta guidata da Alessandra Todde mette mano al disastro sanitario ereditato dal centrodestra, la minoranza in Consiglio continua ad indicare il dito anziché guardare la luna. Ma è già fallito questo ennesimo tentativo di sviare l’attenzione dei sardi dal merito delle questioni e dalle proposte concrete introdotte dall’assessore Bartolazzi per restituire ai cittadini e ai malati una sanità in grado di dare risposte. Non scopriamo adesso in quale stato versi il sistema salute in Sardegna, la situazione è drammatica e ad attestarlo sono gli stessi cittadini nella loro esperienza quotidiana. Cercare di strumentalizzare le affermazioni dell’assessore tentando di distogliere l’attenzione dalle gravi carenze che stiamo cercando di affrontare e risolvere non solo non aiuta i sardi, ma dimostra quali sono le priorità di chi si sta opponendo al cambiamento». La discussione non si chiuderà certo qui. La questione sanitaria in Sardegna resta una ferita aperta, su cui politica, istituzioni e sanitari continuano a scontrarsi. E nel mezzo ci sono i cittadini, in attesa di risposte e, soprattutto, di cure all’altezza delle loro necessità». 

E intanto oggi, 27 febbraio, la riforma sanitaria arriva in consiglio regionale. 

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