La terra promessa per gli sposi stranieri: «Affascinati dalla bellezza della Sardegna»
Sceila Atzena, wedding planner: «Spesso si innamorano di quello che vedono durante le vacanze»
Sassari Oggi cosa significa preparare un matrimonio? «Curare ogni dettaglio, pensare all’organizzazione, scegliere insieme agli sposi, trovare dei luoghi che possano piacere, pensare anche ad aspetti a cui loro non avrebbero pensato». Una faticaccia non per tutti. Ma da quindici anni Sceila Azzena, wedding planner dell’agenzia olbiese White house events, ogni giorno si sveglia e sa che dovrà imbastire il giorno più bello della vita di una coppia. Il matrimonio più costoso mai realizzato è da sei cifre.
Nozze da favola «Una coppia di americani, di Los Angeles, due anni fa erano stati nell’isola per una semplice vacanza di una settimana e si sono innamorati della Sardegna. Lo scorso anno abbiamo organizzato una settimana di eventi». Non un semplice matrimonio ma un’esperienza totalizzante di più giorni, e Sceila spiega che è una tendenza diffusa sempre di più. Questo caso, certo, è da asticella alta: «Significa tantissima promozione territoriale. In questo tengo sempre a coinvolgere fornitori del territorio – spiega Sceila –. Il matrimonio degli americani, la scorsa estate, si è aperto con un welcome party a Cannigione, una maxi lezione di yoga per cento persone in spiaggia a Porto Rotondo. Poi la cerimonia a Punta Marana e la festa in una villa a San Pantaleo. Gita tra le isole dell’arcipelago della Maddalena, e closing party a Baja Sardinia». Matrimonio da sogno. Occasioni speciali, come quando «una coppia russa mi ha chiesto di organizzare tutto in 14 giorni»: nozze in megayacht e budget senza limiti. Sorride, Sceila, perché «è stata una bella sfida» per una professionista come lei. Negli ultimi anni, la wedding planner olbiese si è specializzata nell’organizzazione dei matrimoni di persone oltremare, oltralpe e –soprattutto – oltreoceano che scelgono la Sardegna per il “sì” più importante.
Promozione dell’isola «Nella maggior parte dei casi si tratta di persone venute in vacanza e rimaste colpite dai luoghi visitati. In Italia le provenienze sono prevalentemente le regioni del nord. Lombardi, veneti, che scelgono l’isola perché la conoscono o anche perché hanno origini sarde». Dopo il covid i matrimoni sono aumentati soprattutto per gli stranieri, «direi che parliamo di un 30 per cento in più», sostiene la wedding planner. In agenda ha già due cerimonie. Una coppia dagli Usa, precisamente dalla Florida, che ha chiamato a raccolta appena 30 invitati per tre giorni di feste, e una coppia australiana con cento tra amici e parenti che rimarrà sei giorni. «Le richieste ora sono diverse e più specifiche. Prima c’era solo l’idea del rito in spiaggia e poi la torta», racconta Sceila, che con Sps sta organizzando un corso regionale di formazione con tanto di rilascio di certificazione europea: «Il mercato c’è, ma servono figure specializzate e che abbiano competenze».
I giovani In generale, avendo il polso della situazione, Sceila Azzena nota: «È vero che i matrimoni con rito civile vanno per la maggiore, ma le coppie giovani in Sardegna puntano in molti casi a quello religioso». Le tradizioni resistono e poi rimane il fascino di prendere parte a un evento solenne. Non ci sono tracolli o aumenti vertiginosi di richieste, piuttosto sono cambiate. Meno matrimoni sobri e più feste-evento. Poi le eccezioni: «Una coppia australiana ci contattò all’ultimo. Nessun invitato. Ho dovuto fare la testimone».