Chi è Simone Niort: l’aggressione alla fidanzata incinta, i tentativi di suicidio, la condanna allo Stato
Il detenuto sassarese di 28 anni è in carcere dal 2017: la corte europea dei diritti dell’uomo ha riconosciuto i trattamenti «inumani e degradanti» subiti nelle carceri
Sassari Simone Niort, detenuto sassarese di 28 anni, è in carcere dal 2017. A partire dal 2016, quando era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio per aver picchiato la compagna incinta con un bastone e una spranga di ferro in preda a un raptus di gelosia, il giovane ha cercato di farla finita in più occasioni.
Il giovane era stato arrestato dai carabinieri dopo una lite furibonda con la fidanzata di 32 anni all’interno dell’appartamento di Sassari. La donna che aveva massacrato, dopo il brutale pestaggio aveva perso il bambino.
Già tre giorni dopo l’arresto, alla vigilia dell’interrogatorio di garanzia, aveva infilato la testa dentro un cappio costruito con un lenzuolo e si era lasciato penzolare all’interno della cella di isolamento. E di nuovo sei mesi dopo quando aveva aspettato che i compagni di cella si addormentassero e dopo essersi tagliato le vene dei polsi aveva arrotolato un lenzuolo, lo aveva legato alle sbarre della finestra e aveva provato a togliersi la vita.
Da allora ci sono stati altri tentativi di suicidio. Il padre negli anni ha fatto molti appelli pubblici per sensibilizzare sul contesto detentivo in cui si trovava Simone. Il ragazzo ha subito più di cento procedimenti disciplinari nei vari istituti penitenziari dell’isola in cui è stato rinchiuso fino a sviluppare la cosiddetta “sindrome reattiva al carcere”.