Nasce “Bionda Sarda”, la prima birra 100% da filiera sarda: dal campo al bicchiere
Nasce una nuova eccellenza isolana: prodotta con solo orzo e luppolo locali, la nuova birra unisce agricoltura, sostenibilità e identità in un progetto innovativo che valorizza territorio e filiera corta
Sassari Dalla terra al bicchiere, con un’identità che profuma di Sardegna. È stata presentata ufficialmente al Vinitaly la “Bionda Sarda”, la prima birra artigianale realizzata interamente con materie prime coltivate e trasformate nell’Isola. Una novità assoluta dando vita a una filiera corta, certificata e profondamente legata al territorio.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Coldiretti Sardegna, il Consorzio Birra Italiana, i produttori cerealicoli e una rete di birrifici artigianali locali. Un lavoro di squadra che ha portato a una birra capace di raccontare, sorso dopo sorso, la biodiversità, la passione e la qualità dell’agricoltura sarda.
Una filiera che parla sardo Tutto inizia nei campi, dove quasi cento ettari sono stati destinati alla coltivazione di orzo distico. Grazie al lavoro dei cerealicoltori isolani – supportati da un’assistenza agronomica costante – l’orzo è stato trasformato in malto pronto all’uso, destinato esclusivamente ai birrifici locali. A guidare questa fase produttiva il Birrificio 4 Mori di Guspini, tra i capofila dell’iniziativa. Ma non è solo questione di produzione. “Bionda Sarda” è anche un simbolo di tracciabilità e trasparenza: ogni bottiglia è dotata di un Qr code che permette ai consumatori di scoprire dove sono stati coltivati e lavorati gli ingredienti utilizzati.
Una sfida per il futuro “Stiamo costruendo una birra che racconta la Sardegna in ogni sorso”, ha dichiarato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna. “È un progetto che garantisce reddito ai produttori locali e rafforza i legami tra agricoltura e trasformazione. La nostra è un’economia circolare, sostenibile e sarda al 100%”. Nel 2024, la produzione ha già superato i 400 quintali di malto, con una previsione di 600 mila bottiglie in questa prima fase. Un risultato che conferma il dinamismo della Sardegna nel settore birrario: nel 2022, l’Isola ha prodotto circa 4 milioni di litri di birra, con 60 realtà attive tra birrifici agricoli e imprese cerealicole. A sostenere il progetto anche la Regione Sardegna, che ha stanziato 3 milioni di euro per incentivare la coltivazione di orzo distico e supportare gli investimenti nei birrifici artigianali. Un modello virtuoso che, secondo Coldiretti, può diventare un riferimento per l’intero Paese.
Un sogno coltivato, un bicchiere alla volta “Vedere quei campi di orzo trasformarsi in birra è stato come vedere realizzato un sogno nato oltre un anno fa”, ha raccontato Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti Sardegna. “L’auspicio ora è di ampliare la superficie coltivata, coinvolgere sempre più produttori e dare vita alle Strade della Birra sarda, per far conoscere questo patrimonio anche ai turisti”. La “Bionda Sarda” non è solo una birra: è un progetto che affonda le radici nella terra e guarda al futuro, valorizzando la filiera agricola, le competenze locali e la voglia di raccontare la Sardegna attraverso prodotti autentici, etici e sostenibili. E ora, con il primo brindisi, inizia una nuova storia.