La Nuova Sardegna

L'emergenza

Strade pericolose in mezza Sardegna, l'allarme delle province

di Paolo Ardovino
Strade pericolose in mezza Sardegna, l'allarme delle province

Fois: «In questi anni cantieri sulla Alghero-Bosa, in Anglona e in tutto il Goceano»

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Sassari In questi casi si dice: finire col botto. L’ultimo atto della ormai fu Provincia di Sassari è un risarcimento a sei zeri «che non ha precedenti», sostiene chi ha lavorato nell’ente negli ultimi anni. Con l’assegno da un milione di euro da versare nel conto di Maria Pina Fois si chiude una vicenda aperta, tragicamente, con l’incidente del giugno 2019.

«La competenza delle strade è un tema importante, parliamo di quella che fino a poco fa era la Provincia più grande d’Italia. Per rendere l’idea: prima della divisione avevamo 2.400 chilometri di strade del nord dell’isola. Anas in tutta la Regione ne ha 3.100, si capisce l’estensione e la difficoltà nella completa gestione». A spiegarlo è Pietrino Fois. All’epoca dell’incidente tra Ardara e Mores non era ancora amministratore straordinario della Provincia, sulla scranno sedeva ancora Guido Sechi, ma lui ha guidato l’ente medio per cinque anni dall’agosto del 2019 all’ottobre del 2024. Conosce quindi bene la viabilità provinciale e l’entità di un caso come quello dell’allora 19enne.

«Non ci sono dei precedenti simili», conferma e gli fa eco Gian Piero Scanu, commissario liquidatore uscente della Provincia. Durante la sua gestione, parla semmai di «danni di lieve entità, segnalazioni di massi sulla strada, pavimenti ammalorati». Con comunicazioni nere su bianco che arrivavano sulla scrivania per lamentare un danno al fanale o al parafango «magari per lo scontro con un paracarro» e non molto altro. Fois si sente di escludere «pericolosità» circoscritte. Non c’è una strada-killer nel nord della Sardegna, «se parliamo di responsabilità oggettiva della Provincia». Gli scontri finiti in tragedia ci sono stati, e purtroppo continuano a esserci, ma secondo l’ex amministratore straordinario vanno ricondotti alle singole dinamiche dei casi.

Strade perfette? No, non proprio. Anzi, il dirigente fornisce una mappa degli interventi principali portati avanti, o progettati, negli ultimi cinque anni. Per esempio cita «la Alghero-Bosa», dove l’ultimo incidente grave ha coinvolto un motociclista appena una settimana fa, il 5 aprile, poi «alcune strade dell’Anglona e in tutto il Goceano, che è stato rimesso a lucido». Erano le zone con più criticità, sostiene Pietrino Fois. E poi in cantiere ci sono interventi progettati che attendono finanziamenti, «come l’ultimo nella viabilità che riguarda Santa Maria La Palma ad Alghero». In Gallura a dare qualche preoccupazione sono alcuni tratti costieri tra Olbia e Palau. Nella parte interna, il collegamento tra Tempio e Luras. Lavori per sistemare l’illuminazione, l’asfalto, le protezioni ai lati delle carreggiate. Quegli elementi che dovrebbero rendere i tragitti più sicuri e che invece possono diventare nemici degli automobilisti. Ora saranno faccende da spartire tra Città metropolitana di Sassari e Provincia Gallura Nord-est.

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