La Nuova Sardegna

Sassari

L’Ersu: campus,ora dialoghiamo

di Vincenzo Garofalo
L’Ersu: campus,ora dialoghiamo

Poggiu: sconcertato per la bocciatura delle ex Semolerie, cerchiamo soluzioni

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SASSARI. Il consiglio di amministrazione dell’Ersu boccia la proroga del contratto preliminare per la costruzione del campus universitario negli ex mulini Azzena, e, seppure controvoglia, tende la mano a Palazzo Ducale per trovare una soluzione alternativa e non rischiare di perdere i 20 milioni del Cipe.

Incassato il no “politico” della Commissione urbanistica comunale alla realizzazione del residence per studenti in via Predda Niedda, il Cda dell’Ersu si riunisce nel pomeriggio di ieri per decidere che strada seguire. Il primo tentativo è quello di proporre un’ulteriore proroga al contratto preliminare firmato con la Cator . La proposta è bocciata: assente Canalis, il presidente dell’Ersu, Gianni Poggiu, si astiene, mentre gli altri consiglieri, Carlo Sotgiu, Ciriaco Carru e Antonio Puddu, votano no.

Chiusa la riunione del Cda, l’ente affida a un comunicato stampa tutto il suo rammarico per come si è sviluppata l’intera vicenda: prima punta il dito contro Palazzo Ducale per le modalità con cui è stata affossata la proposta di variante urbanistica presentata dalla Cator; quindi, per bocca del presidente Poggiu, caldeggia un incontro con il Comune per cercare un nuovo sito dove realizzare il campus. «Si auspica che nell’immediato futuro si riesca a trovare, insieme alle istituzioni, una valida soluzione che tuteli il diritto allo studio universitario dando una risposta chiara e forte alle famiglie in difficoltà», dice Gianni Poggiu, commentando laconicamente la situazione.

Molto più esplicito il contenuto del comunicato, in cui si parla di «grande stupore per la bocciatura nonostante il parere tecnico positivo pronunciato nei giorni scorsi dagli uffici del Comune». Il Cipe ha messo a disposizione 20 milioni (altri 20 li metterebbe la Regione) per il nuovo campus, ma questi soldi vanno impegnati entro il 30 giugno. Secondo la commissione urbanistica, che in ogni caso non rinnega il no “politico”, la variante al Prg necessaria, non riuscirebbe mai a ottenere il doppio lasciapassare (Comune e Regione) per quella data. «Troppe volte negli ultimi mesi son mancate risposte chiare e rapide da parte di un’istituzione che dovrebbe avere a cuore, come l’Ersu, la realizzazione di un progetto urbanistico di così grande rilievo», si legge nel comunicato. «Se il progetto negli ex Mulini Azzena non è più realizzabile, sarà necessario concordare in tempi strettissimi un incontro con la commissione a mirato a individuare nuove aree dove poter realizzare il progetto nei tempi necessari per non perdere il finanziamento».

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