La Nuova Sardegna

Il report

L’interno si spopola, crescono i residenti nelle aree costiere

di Paolo Ardovino
L’interno si spopola, crescono i residenti nelle aree costiere

In dieci anni a Olbia 4mila abitanti in più: è un’eccezione. Si svuotano i piccoli Comuni nell’Oristanese e nel Nuorese

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Sassari La tendenza degli spostamenti della popolazione residente guarda sempre più verso le coste. La Sardegna non è solo mare, eppure sempre più sardi ogni mattina si svegliano e guardano in direzione del mare, più che verso i monti. Crescono i piccoli centri costieri, da nord a sud, e soprattutto grazie alla vicinanza alle città che li rende mete strategiche.

Merito, anzi no, piuttosto colpa, delle cifre per gli affiti al rialzo e delle poche abitazioni disponibili a Sassari ma soprattutto a Cagliari che inducono le persone, lavoratori e famiglie, a trasferirsi nell’hinterland. Olbia e la Gallura costiera sono la grande eccezione. Cresce più di tutte la città – che dal 2013 all’ottobre 2024 ha guadagnato circa 4mila residenti – nonostante affitti da urlo, ma crescono anche i paesi che la circondano. Loiri Porto San Paolo, infatti, è in percentuale il Comune sardo con l’aumento maggiore di popolazione. La Sardegna è fatta in gran parte di paesi: 322 Comuni sui 377 totali dell’isola non superano 5mila abitanti e sono il vero cuore della regione. E tra questi, ci sono delle crescite importanti ma davvero in casi ridotti. In undici anni sono appena 18 i Comuni che registrano un incremento medio annuo di residenti. Tutti gli altri, da emorragie irreversibili a sbalzi di poche decine di unità, hanno il segno meno.

In coda I Comuni più piccoli, stando ai conti fatti dall’Ufficio statistica regionale, basato sulle fonti Istat demografiche, sono Baradili, in provincia di Oristano, con appena 75 residenti ufficiali, Monteleone Rocca Doria con 103 e Bidonì con 117 persone. Seguono, in un’ipotetica classifica delle ultime dieci dell’isola, Soddì con 119, Semestene con 121, Setzu e Tadasuni con 128. E ancora, Boroneddu con 143 – e preoccupa la diminuzione dal 2023 al 2024, con ben tredici abitanti persi in appena un anno. A chiudere, Sennariolo con 154 e Modolo con 170.

I centri più grandi Dall’altra parte, ai primi posti e quindi tra i dieci Comuni più grandi della Sardegna, spicca ça va sans dire Cagliari. Per il capoluogo, dall’ultima fotografia dell’Istat del 2024, ben 146.734 abitanti residenti. Ma, come si vedrà, conta su un hinterland piuttosto corposo. 120.608 residenti per Sassari, e nell’ipotetico podio rientra Quartu con una popolazione residente di 68.180. Subito dopo Olbia con 61.695 abitanti, staccata Alghero a quota 42.034. Si arriva alla città-simbolo dell’interno, Nuoro, che conta 33.184 residenti. Quindi Oristano, con 30.070 abitanti, e dritti nel sud dell’isola: Selargius (28.381), Carbonia (25.688), Assemini (25.621).

I trend Tra le principali città, è significativo un dato: Olbia come detto è l’unica che cresce, tutte le altre nell’ultimo decennio hanno perso anno dopo anno abitanti residenti. I record, stavolta negativi, sono per Cagliari (con 8mila persone in meno) e Sassari (con un saldo negativo di 7mila residenti). Male anche Quartu, che conta 2mila abitanti in meno, e Alghero che vede il suo cuore pulsante in un centro storico dove il cerchio si restringe sempre di più. La periferia si svuota, mancano 1.500 persone.

Non in numeri assoluti ma in valori percentuali proporzionati alla densità demografica dei territori, Loiri Porto San Paolo è il Comune che cresce di più se confronta i dati di oggi con quelli di dieci anni fa. Alle sue spalle, bene anche Cardedu, Girasole, Castiadas, Villaspeciosa, San Teodoro, Trinità d’Agultu e Vignola, Villa San Pietro, Villasimius e Loceri. Rovesciando le tabelle, Tadasuni ha perso in media più di tutti. A seguire Ussassai, Gadoni, Semestene, Illorai, Bultei, Bidonì, Ulà Tirso, Baressa e Villa Verde. Paesi dove la popolazione è sempre più anziana e manca il ricambio generazionale. Ragazzi e ragazze hanno lo zaino in spalla e vanno altrove.

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