La città perde la voce di Giovannino Giordo
Il grande interprete e fondatore della canzone dialettale è scomparso a 69 anni L’affetto dei fan sul web che lo hanno ringraziato: «Sei stato meraviglioso»
SASSARI. Si è spenta la voce di Giovannino Giordo, grande della canzone folk sassarese, Aveva sessantanove anni ed è stato sconfitto da una terribile malattia contro la quale ha a lungo combattuto. Lutto tra i fan che ieri hanno inondato i social network con messaggi di cordoglio e hanno postato i video delle sue indimenticabili interpretazioni. Perchè con questo uomo gioviale e sempre allegro, la città che lui cantava (uno dei suoi pezzi forti era proprio “Canta Sassari”) ha perso un artista sensibile e appassionato, capace di riempire le piazze sassaresi e di meza Sardegna, sempre accompagnato dalle “sue chitarre”, musicisti non stabili dei quali si avvaleva «perché, pur essendo un valido chitarrista – dice addolorato Gavino Ruggiu, altro nome importante della canzone dialettale sassarese – preferiva solo cantare. Era un validissimo compositore di testi, mentre tutte le musiche delle sue canzoni sono di Antonello Usai. Con lui ho suonato in più occasioni, l’ultima è stata l’anno scorso alla Confcommercio per presentare il mio libro sulla “Canzone identitaria sassarese” di cui lui e i suoi testi sono tra i principali protagonisti. Fu nel gruppo di quegli artisti che fondarono la canzone dialettale sassarese negli anni Settanta–Ottanta e di cui è stato uno dei massimi esponenti con Gino Ruzzetta ».
Nato nel cuore del centro storiconel settembre del 1945, visse la sua infanzia alle “casermette” di Rizzeddu. Giovannino Giordo era un imprenditore edile con la passione per il canto e alla professione si era dedicato fino a pochi anni fa. Il suo quartier generale era diventato poi Latte Dolce, sede del suo circolo La locomotiva. Si è esibito per oltre tre decenni avendo ovunque successo. Famosi i suoi pezzi , irriverenti e maliconici, tristi e divertenti, in quello spirito cionfraiolo che è tutto sassarese.
Sono tante le canzoni diventate suoi cavalli di battaglia: “Lu zarrettu”, “Canta Sassari”, “All'Argentiera”, “Mamma”, “Pozzu di bidda”, “Agnireddu”, “Li campani di Santa Maria”, “Lu mandroni”, “Lu Trabagliadori”, “Euromacchini”. Ma il suo repertorio era vastissimo, fatto anche di “cover” del maestro Ginetto Ruzzetta, col quale aveva collaborato in gioventù, oltre a pezzi in sardo logudorese e in lingua corsa. "Canta Sassari" era anche la frase con la quale apriva i suoi concerti e che chiudeva con "grazie, siete meravigliosi", con il quale amava salutare il suo pubblico alla fine delle serate. E infatti ieri in tanti hanno scritto “Grazie Giovannino, sei stato meraviglioso” per dargli l’ultimo saluto.
I funerali si svolgeranno martedì alle 16 nella chiesa di Santa Maria Bambina. (ha collaborato Piero Garau)