La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Torres: all'ad di Matrìca Catia Bastioli il premio Giulio Natta

L’importante riconoscimento assegnato alla ricercatrice e amministratore delegato di Novamnot  per il suo contributo all’innovazione tecnologica e alla divulgazione scientifica

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PORTO TORRES. Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont e Matrìca è stata insignita sabato 9 a Palazzo Roverella a Ferrara, del “premio Giulio Natta per la chimica”. Istituito nel 2003, in occasione della ricorrenza del centenario della nascita del Nobel per la chimica Giulio Natta, il riconoscimento intende favorire la divulgazione della scienza e della tecnica.

Quest’anno il comitato promotore ha deciso di attribuire il premio all'ad di Matrìca Catia Bastioli per il suo «contributo fondamentale al settore dei prodotti da fonti rinnovabili, ed in particolare delle bioplastiche e dei biochemicals, lavorando all’accelerazione dei processi di trasformazione della ricerca in nuova impresa e contribuendo a creare una cultura industriale capace di coniugare le esigenze di crescita con la sostenibilità ambientale e sociale». Un impegno che spazia dall’attività di ricerca a quella imprenditoriale e che “ha contribuito a diffondere e consolidare l’immagine positiva della chimica come scienza fondamentale per la soluzione di problemi tecnologici ed ambientali rilevanti”.

«È per me un grande onore - ha spiegato Catia Bastioli - ricevere questo premio, ispirato a uno scienziato come Giulio Natta, un uomo che ha saputo dare grande lustro alla chimica italiana, dando vita ad una scuola di uomini che hanno lasciato il segno nel settore della ricerca chimica mondiale, creando le basi per una leadership dell’Italia nel settore delle materie plastiche».

«Oggi la priorità è sviluppare soluzioni per quei problemi ambientali creati da un modello dissipativo di sviluppo che sta erodendo le risorse del Pianeta. L'opportunità sta in un modello di bioeconomia inteso come rigenerazione territoriale. La mia grande speranza è che i prodotti, le tecnologie e gli impianti costruiti in 25 anni di lavoro a partire dalle bioplastiche biodegradabili possano contribuire ad una crescita del Paese in questa direzione, costruendo una nuova competitività nei limiti delle risorse del Pianeta», ha chiuso Bastioli.

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