Stagno di Platamona, la Regione boccia il progetto del chiosco
Il Comune di Sorso intendeva realizzare un punto di ristoro Cucine e verande sono incompatibili con la tutela del luogo
SASSARI. Sarebbe piacevole rifocillarsi pranzando all’ombra di pini e ginepri dopo una lunga escursione nell’area dello stagno di Platamona? Se lo sono chiesti al Comune di Sorso nei mesi scorsi, quando hanno preparato un progetto per creare un punto ristoro nel cuore del sito di interesse comunitario (Sic) che potesse offrire un servizio e creare un valore economico. Niente da fare in zona vincolata, la Regione ha bocciato l’ampliamento: oltre 200 metri quadrati di verande e il trambusto delle cucine «non sono compatibili con gli scopi di conservazione e tutela degli habitat e delle specie animali presenti nel Sic».
Il progetto. Nei mesi scorsi il Comune di Sorso aveva presentato un progetto di ampliamento di due fabbricati che si trovano a poche decine di metri dallo specchio d’acqua dello stagno. Nel primo edificio si prevedeva la realizzazione di una nuova veranda di 97,8 metri quadrati, un vano da adibirsi a cella frigorifero, cucine e altre piccole modifiche. Nel secondo, la realizzazione di due verande coperte, una di 28 e l’altra di 91,80 metri quadrati, di una ciclofficina di 13 metri quadrati e di alcune rampe d’accesso. Inoltre, era previsto il potenziamento dell’impianto fognario, in modo da i reflui delle future cucine. In particolare, l’attuale sistema di raccolta a tenuta stagna avrebbe dovuto essere sostituito con un impianto di fitodepurazione (altri 40 metri quadrati).
La bocciatura. Tuttavia la Regione ha bocciato il progetto. Prima ancora, l’amministrazione comunale di Sorso, guidata da Giuseppe Morghen, aveva tentato di evitare la formalizzazione del diniego – ventilata nel corso delle interlocuzioni con gli uffici regionali – presentando domanda di archiviazione della pratica: tentativo vano. «L’intervento ricade all’interno dell’habitat prioritario “Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster” e implica sottrazione permanente di spazio e alle specie nonché un incremento del disturbo dovuto alla presenza di una struttura di somministrazione di alimenti/cucina all’interno», si legge nell’atto di diniego della Regione, pubblicato nella parte I e II del Buras numero 29 del 2 luglio 2015.
Il Sic. Il comune di Sorso avviò l’acquisizione e bonifica dello stagno di Platamona a fine anni ’90; più tardi arrivarono anche i finanziamenti Por 2000-2005. Percorsi pedonali, pontili e un centro di educazione ambientale hanno restituito alla fruibilità collettiva un’area di grande pregio naturalistico e faunistico. Oggi lo stagno di Platamona è gestito dal consorzio di cooperative “Andalas de Amistade” che attraverso un finanziamento Por Fesr 2007-2013 ha proposto e avviato un progetto quindicinale di gestione del sito. Con l’Andalas, lo stagno diventa palestra lavorativa per l’inserimento di persone socialmente fragili. Dal 2011 a oggi sono circa una sessantina i percorsi personalizzati di inclusione sociale avviati a breve e medio termine, costantemente monitorati da un’equipe costituita da professionisti quali educatori, assistenti sociali, psicologi e tecnici manutentori che interagiscono con case circondariali, Asl, servizi sociali dei territori. Proprio il nuovo punto ristoro – secondo le previsioni della cooperativa sociale – avrebbe potuto essere il viatico per inserire in nuovi percorsi lavorativi ulteriori soggetti svantaggiati, oltre a rappresentare un importante valore economico da reinvestire nel sito naturalistico.