«Una beffa i nuovi premi Pac per il settore ovicaprino»
SASSARI. «Una beffa i premi aggiuntivi della Pac agli allevatori di ovini e caprini: rischiano di non copirre nemmeno le spese per ottenerli». A lanciare l’allarme è la Cia (Confederazione italiana...
SASSARI. «Una beffa i premi aggiuntivi della Pac agli allevatori di ovini e caprini: rischiano di non copirre nemmeno le spese per ottenerli». A lanciare l’allarme è la Cia (Confederazione italiana agricoltori) dopo una prima analisi dei dati resi pubblici da Agea sui registri degli aventi diritto ai nuovi titoli della nuova Politica agricola comunitaria. Sotto accusa i cosiddetti “premi accoppiati” , aggiuntivi al premio ordinario per il 2015-2020. Per il direttore della Cia provinciale, Fabio Chessa, il quadro che emerge, dati alla mano, non è rassicurante. «Per le agnelle da rimonta, considerando un gregge medio di 250 capi ovicaprini adulti, beneficiano potenzialmente del premio accoppiato solo 17 agnelle (se l'allevamento è certificato indenne da scrapie) o 37 agnelle (se l'obiettivo del piano di risanamento dalla scrapie risulta non raggiunto ) – afferma Chessa –. Quindi , per un importo stimato di 12 euro a capo, il massimo premio all'azienda sarà rispettivamente di 204 euro o 444 euro. A parte la pochezza degli importi, si premiano di meno gli allevamenti certificati come “indenni" rispetto a chi non ha raggiunto l'obiettivo del risanamento. Un primo paradosso davvero incredibile» . Per non parlare poi delle spese che l'allevatore deve sostenere per registrare singolarmente i capi nell'anagrafe nazionale (Bdn) «di gran lunga superiori all'entità del premio che ( forse) sarà loro corrisposto –aggiunge il direttore della Cia –. Se infatti le richieste di premio accoppiato in Italia saranno superiori a 750.000 agnelle da rimonta , il premio sarà ridotto in misura proporzionale al superamento della soglia In questo modo quindi non si aiuta il comparto a crescere e per gli allevatori della Sardegna , si tratta dell'ennesima beffa … E la registrazione individuale dei capi ovicaprini nella Banca dati nazionale , appare solo un mero adempimento burocratico e oneroso che non darà i risultati economici sperati dagli allevatori».
Meglio invece, afferma Chessa, potrebbe andare per gli agnelli certificati Igp: l'importo stimato per ogni capo macellato e certificato è pari a 10 euro. a capo. Ma con lo stanziamento previsto dall'Italia pari a 5,5 milioni di euro e considerando che nel 2014 ci sono stati circa 800.000 agnelli certificati (di cui più di 500.000 in Sardegna), il premio dovrebbe oscillare tra 6 e 7 euro a capo. Perciò la Cia , afferma il presidente provinciale Giovanni Canu , è impegnata a chiedere con forza un maggiore riconoscimento al comparto ovicaprino e sollecita l' assessore regionale all'Agricoltura di farsi portavoce verso il governo e la Ue per l’estensione del premio a tutte le agnelle da rimonta; la maggiorazione del premio a capo per gli allevamenti certificati "indenni"; l'aumento dello stanziamento in favore dell’agnello Igp" ; e, infine, la semplificazione delle procedure di identificazione degli animali «se si vuole favorire l'agrozootecnia sarda».