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Romangia Servizi, l’Ugl attacca il sindaco Morghen

Romangia Servizi, l’Ugl attacca il sindaco Morghen

SORSO. Strascichi polemici sulle sorti della Romangia Servizi. «Non esistono più né lavoratori Lsu né lavoratori ex Lsu, ma nemmeno lavoratori Romangia Servizi, poiché licenziati da luglio scorso»....

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SORSO. Strascichi polemici sulle sorti della Romangia Servizi. «Non esistono più né lavoratori Lsu né lavoratori ex Lsu, ma nemmeno lavoratori Romangia Servizi, poiché licenziati da luglio scorso». È la secca replica, indirizzata al sindaco Giuseppe Morghen, che arriva dal sindacato Ugl. «La verità – spiega Antonio Sechi, dell’Ugl - va detta fino in fondo: inizialmente, durante l’erogazione da parte della Regione, i finanziamenti sembravano avere un senso, dato che con quei denari sia l’ex giunta Spano sia la giunta Morghen pagavano gli stipendi anche a coloro che con quella legge non avevano niente a che vedere. Oggi, invece, visto che i trasferimenti sono venuti meno, le disuguaglianze non nascono più».

La Romangia Servizi è nata nel maggio del 2007 grazie ai finanziamenti regionali della delibera di giunta regionale 33/13 del 26 luglio 2006. Si trattava di contributi destinati agli enti che avevano stabilizzato ex Lsu assumendoli in società cosiddette in house, a capitale interamente pubblico. A Sorso del provvedimento beneficiarono 41 lavoratori che dal 1994 erano in forza proprio al Comune di Sorso percependo dall’Inps un sussidio di circa 500 euro al mese, senza alcun riconoscimento contributivo. «La società partecipata – continua la nota - ha assunto il personale ex Lsu a tempo indeterminato ma i finanziamenti non sono bastati, tanto che dal 2012, e per tre anni, è stata chiesta la Cig in deroga nella speranza di trovare un piano di rientro, che purtroppo non ha generato risultati visto l’epilogo del licenziamento collettivo comunicato senza alcuna convocazione preventiva ai lavoratori».

Secondo il sindacato, il numero massimo di lavoratori (8) che verranno impiegati a partire da gennaio dovrebbe crescere alla luce della notizia di un contributo, destinato agli ex Lsu, in arrivo dalla Regione. «Continuiamo a ribadire – precisa Sechi - che otto unità lavorative per le risorse finanziarie rinvenute sembrerebbero al quanto insufficienti. Lo stesso sindaco aveva dichiarato in una seduta del consiglio comunale che con il solo stanziamento messo a disposizione dal Comune si potevano utilizzare soltanto otto unità», che aggiunge: «apprendiamo dal sindaco, tramite organi di stampa, dei finanziamenti regionali che andranno in aggiunta a quelli che il Comune dovrebbe investire per le esecuzioni dei lavori. Dunque chiediamo di sapere perché con i finanziamenti regionali le unità lavorative sono sempre le stesse. Inoltre, chiediamo quali siano le procedure che la società starebbe mettendo in pratica per la selezioni dei lavoratori». Infine, il sindacato chiede al primo cittadino di aprire immediatamente un tavolo tecnico con le organizzazioni sindacali per scongiurare possibili incomprensioni.

Salvatore Santoni

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