Maturità: le tracce 2016 promosse a pieni voti
Temi di stretta attualità e alcuni prevedibili: gli studenti soddisfatti della prova I racconti degli alunni dell’Azuni, l’ansia iniziale, i riti scaramantici, il loro futuro
SASSARI. Forse ancora non lo sanno, e in fondo è bello che sia così, ma su quei fogli che hanno appena consegnato nelle mani dei commissari, c’era la pratica della loro adolescenza. Con l’esame di maturità si chiude quel capitolo della vita, e se ne spalanca un altro.
La prova di italiano dovrebbe essere la meno insidiosa, rispetto alle più sdrucciolevoli latino o matematica. Ma ha un peso enorme sulla valutazione, perché sul foglio di carta si imprime anche l’impronta della propria personalità.
Alle 13, davanti alla scalinata del Liceo Azuni, si formano i primi gruppetti di studenti. Sono appena usciti da un’apnea di quattro o cinque ore, le meningi ancora fumanti, e ora si rilassano commentando i loro manoscritti. Sono piuttosto sereni, anche perché le tracce quest’anno spaziavano su tematiche di stringente attualità e alcune erano facilmente prevedibili. Si va dal testo di Umberto Eco (scomparso a febbraio) e le funzioni della letteratura. Oppure “L’uomo e l’avventura nello spazio”, prendendo spunto dalle esperienze dei due astronauti italiani Umberto Guidoni e Samantha Cristoforetti. O ancora, attualissimo, il tema del “Confine”, dei reticolati, delle guerre, e quindi dei popoli in fuga. E poi ci sono altri argomenti meno prevedibili, ma talmente pervavisi che vien male non tuffarsi a capofitto: “Il rapporto padre-figlio”, o “Il valore del paesaggio”, o ancora “I 70 anni del voto alle donne” con la possibilità di parlare del ruolo della donna oggi. E infine una traccia apparentemente insidiosa e tecnica, quella sul Prodotto interno lordo, ma che va a scavare nelle pieghe della società dei consumi e della crisi: crescita, sviluppo e progresso sociale: è il Pil la misura di tutto?
Claudia Pinna (5a E) ha scelto proprio quest’ultima traccia: «Ho evidenziato i valori umani che spesso vengono tralasciati, ho contrapposto l’eroe antico di Pirandello all’eroe moderno». Gaia Langiu invece, come il 24 per cento degli studenti italiani, ha preferito analizzare il rapporto tra padre e figlio. «Ho preso spunto da alcuni testi come la Coscienza di Zeno, o anche Pascoli». Il giorno prima degli esami, come da copione, all’insegna della scaramanzia: «Un giro di piazza d’Italia per ogni prova da affrontare, e poi una corsa, di buon auspicio per l’orale». Andrea Cesaraccio invece è uno dei pochi che ha avuto l’ardire di affrontare Umberto Eco: «Lo so, era un tema prevedibile, ma non lo avevo preparato. Però penso di aver fatto una buona prova. Per il futuro mi iscriverò al Conservatorio, e studierò violino». E infine Martina Pulina: «Ho scelto l’articolo di giornale sull’uomo e l’avventura nello spazio. In verità nei giorni scorsi avevo dato un’occhiata ai possibili temi, al toto-tracce, e l’argomento sulle donne era uno di quelli abbastanza prevedibili. Ma poi, quando ho letto le tracce, ho scelto il tema più affascinante: la ricerca di un mondo nuovo e il superamento dei limiti umani».