La Nuova Sardegna

Sassari

Niente centro di accoglienza in via Sacchi

Il responsabile del progetto ha rinunciato dopo un incontro con gli amministratori comunali

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PORTO TORRES. La polemica innescata nei giorni scorsi sulla nascita di un centro di prima accoglienza per migranti, da ospitare all’interno di un ex mobilificio, si è conclusa ieri mattina con la rinuncia da parte del responsabile del progetto. Una decisione presa dopo l’incontro con l’amministrazione comunale - e anche all’indomani dell’ordinanza dirigenziale che bloccava di fatto i lavori nell’immobile, perché privi di autorizzazione amministrativa. Il responsabile del progetto ha quindi confermato che non sarà realizzato il centro per l’accoglienza degli immigrati nell’ex rivendita di mobili di via Ettore Sacchi.

Le parti hanno concordato sulla mancanza delle condizioni per attivare il servizio nello stabile che sorge di fronte al porto, praticamente a due passi dal centro cittadino, soprattutto dopo aver raccolto informazioni sulle procedure in essere. «Ci è stato comunicato dal gestore che le eventuali criticità tecniche sarebbero state superabili – ha detto il sindaco Sean Wheeler –, ma abbiamo chiesto di valutare attentamente se la struttura potesse essere concretamente compatibile con il progetto: al termine dell’incontro abbiamo condiviso il fatto che quel locale non è adatto per l’attuazione di un progetto che prevede anche lo svolgimento delle attività di integrazione, per cui possiamo dire con certezza che nell’ex rivendita di mobili non sarà realizzato alcun centro di accoglienza». Nei mesi scorsi il Comune aveva presentato domanda di contributo per la realizzazione di servizi finalizzati all’accoglienza nella rete Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), chiedendo agli operatori del terzo settore interessati, in possesso dei requisiti essenziali per poter contrarre con la pubblica amministrazione, di presentare la manifestazione d’interesse. (g.m.)

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