Inchiesta della Procura: i dubbi da chiarire
Ieri acquisiti gli ultimi atti per accertare la condotta dei medici e lo stato del cantiere comunale
SASSARI. L’ufficio del sostituto procuratore della Repubblica di Sassari è al lavoro per ricostruire nel dettaglio quanto è successo tra il 23 e il 26 dicembre scorsi. Una ricostruzione che partirà dall’accertamento di una eventuale colpa medica: chi ha visitato e poi rimandato a casa il piccolo, ha fatto tutti gli accertamenti necessari? Sono stati eseguiti gli esami diagnostici per scongiurare problemi che, se riscontrati, avrebbero richiesto un ricovero immediato del bimbo? Questo sta verificando la magistratura e anche l’Azienda ospedaliera che ha avviato l’inchiesta interna. Ci sono precisi protocolli che vanno seguiti quando si manifesta un determinato caso clinico. Per ora l’inchiesta è contro ignoti, una fase preliminare che ha l’obiettivo di individuare se ci siano realmente dei responsabili. Se, cioè, le condizioni critiche del bambino sia imputabili a una negligenza.
Poi c’è l’altro fronte, quello che riguarda la manutenzione del cantiere sotto la palazzina comunale di Santa Maria di Pisa. Gli agenti della polizia municipale stanno facendo tutte le verifiche del caso, sotto l’attenta guida del comandante Gianni Serra. Quale ditta era stata incaricata di compiere i lavori nel palazzo di via Donizetti? Pare che ci fossero problemi nella stabilità dei cornicioni e che attraverso un accordo tra gli uffici comunali e una impresa esterna, fossero stati disposti degli interventi di messa a punto. Questo risalirebbe più o meno a un anno fa. Ma il cantiere era fermo. C’erano delle delimitazioni con una rete ma l’area – che ora è sotto sequestro penale – era facilmente percorribile. A maggior ragione per i bambini che sono abituati a correre e divertirsi all’aperto senza pensare all’eventualità di incorrere in un pericolo. Il bambino di 10 anni è rimasto impigliato nel filo di acciaio, era il più alto della comitiva, i suoi amichetti invece ci sono passati sotto. Non sarà semplice capire chi lo abbia messo e perché. In ogni caso il cantiere doveva essere controllato e doveva anche essere fatta una manutenzione costante. Invece in via Donizetti da tempo era tutto fermo, lavori bloccati, pezzi di intonaco ammucchiati sul marciapiede del cortile interno. Nei prossimi giorni tutti questi aspetti saranno chiariti e potranno servire a dare una svolta all’inchiesta. (na.co.)