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Sassari

l’iniziativa

I musicofili si incontrano grazie al “Club del disco”

I musicofili si incontrano grazie al “Club del disco”

SASSARI. Vi ricordate quando la musica si andava a comprarla nei negozi di musica? E quando si tornava a casa e si ascoltava e si riascoltava in religioso silenzio? E quando alla musica si dedicava...

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SASSARI. Vi ricordate quando la musica si andava a comprarla nei negozi di musica? E quando si tornava a casa e si ascoltava e si riascoltava in religioso silenzio? E quando alla musica si dedicava tutta l’attenzione che meritava? E quando non c’erano gli smatrtphone? Ecco, molti non possono ricordarlo perché già uno degli anni Novanta praticamente quell’epoca non l’ha vissuta e non l’ha conosciuta. Però quei tempi sono tornati. Grazie al “Club del disco”, una singolare iniziativa messa in piedi da due appassionati in collaborazione con il caffè letterario “L’ultimo spettacolo” di corso Trinità, a Sassari.

L’idea è di Luigi Frassetto e di Gianni Lubinu. Non lo sanno, o forse sì, ma da alcuni mesi hanno messo in atto una serie di iniziative che sono sì culturali, ma in fondo sono anche politiche. Consentire agli appassionati di musica di avere uno spazio pubblico per la musica non dal vivo è qualcosa di rivoluzionario. Farlo senza nostalgia, dedicando certe liturgie a quanto di meglio è ancora capace di produrre l’industria discografica a dispetto di tutti i luoghi comuni, è un fatto eccezionale. Tanto che il tam tam ha consentito all’esperimento di partire alla grande. Quasi quaranta persone che alle otto di sera, in piena settimana, si radunano per ascoltare “Carrie&Lowell”, un vinile di Sufjan Stevens del 2015, sono un caso straordinario. Che la dice lunga sulla passione per la musica che a Sassari non si è mai fermata.

Seduti al tavolino, sdraiati sui tappeti della sala, in ginocchio tra i cuscini, con gli occhi chiusi, con lo sguardo puntato sui testi o rivolto al soffitto, con i telefoni in modalità volo, utilizzati al massimo per farsi luce sul foglio dei testi distribuito all’ingresso: riscoprendo che un album musicale è un’opera complessiva, da ascoltare dall’inizio alla fine, per coglierne l’essenza e gustarne le sfumature.

Un’operazione che non vuole recuperare niente del passato, se non la sacralità di certe abitudini molto intime, molto domestiche, molto personali. Che si sono perse in un mare di tecnologia e di evoluzioni. Il “Club del disco” si riunirà ogni due martedì a fine serata, intorno alle 20. Una chance data alla musica di oggi e ai musicofili di oggi per ascoltare la musica come si faceva quando la si ascoltava veramente. (g.m.s.)

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