La Nuova Sardegna

Sassari

Mese speciale con San Salvatore da Horta 

Mese speciale con San Salvatore da Horta 

Grande affluenza di fedeli a San Pietro in Silki, e finale con la celebrazione della messa all’aperto

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SASSARI. La processione del Voto chiude il Mese mariano che anche quest’anno ha fatto registrare grande affluenza di fedeli.
Anzi, se possibile l’edizione 2017 è stata ancora più partecipata per via di un evento storico: il ricongiungimento del corpo di San Salvatore da Horta con il suo cuore custodito in una nicchia del santuario di San Pietro in Silki.
Nel 450esimo anniversario della morte del santo di origine spagnola, infatti, il santuario di San Pietro è stato teatro di un evento speciale destinato a rimanere non solo nelle cronache, ma soprattutto nella memoria dei molti che lo hanno vissuto.
Il momento culminante è stato l’arrivo da Cagliari, nei giorni scorsi, del corpo del santo accolto da una grande folla all’ingresso della città. Quindi la funzione solenne in cui cuore e corpo sono stati esposti sull’altare maggiore. Un momento di intensa commozione durante il quale molti dei fedeli presenti non hanno trattenuto le lacrime. La reliquia del santo spagnolo, sardo d’adozione, è stata poi vegliata fino a notte fonda grazie alla partecipazione di centinaia di persone. Va detto però che il picco dell’affluenza è stato registrato con la messa solenne celebrata, all’aperto, nel piazzale, dall’arcivescovo padre Paolo Atzei. Le spoglie mortali di Salvatore da Horta, sono poi ripartite alla volta di Cagliari.
L’avvenimento straordinario è stato accolto con grande devozione dai tantissimi pellegrini che hanno partecipato alla manifestazione. Un’affluenza speciale che ha impegnato non poco tutta la fraternità di San Pietro guidata dal padre guardiano Stefano Cogoni che ieri ha affiancato l’arcivescovo Atzei durante la lunga processione che, dopo la messa solenne, si è snodata per le vie del centro.
In sintonia con l’evento straordinario che ha visto protagonista il santo spagnolo, il tema della santità ha caratterizzato le omelie, le riflessioni e i tanti momenti di preghiera che hanno fatto da filo conduttore alle diverse celebrazioni del mese mariano che volge ormai al termine. «La santità – ha spiegato nei giorni scorsi padre Stefano Cogoni – non deve essere vista come una condizione straordinaria, perché con gli occhi della fede si può “vedere” anche nel quotidiano». (A.Me.)
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