La Nuova Sardegna

Sassari

Munizioni nell’azienda, denunciato un 46enne

Munizioni nell’azienda, denunciato un 46enne

È l’orgolese Pietro Mereu finito nell’inchiesta (condannato a 7 anni) per gli assalti ai portavalori

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SASSARI. Nel mese di novembre dello scorso anno era stato condannato a 7 anni di reclusione perché ritenuto parte della banda accusata degli assalti ai portavalori in Sardegna. Il gruppo era quello di Salvatore “Toreddu” Sanna (condannato a 17 anni) e i presunti capi: l’ex vicesindaco di Villagrande Strisaili Giovanni Olianas, Luca Arzu e Angelo Lostia. Pietro Mereu di Orgosolo, residente a Mores, 46 anni, era attualmente in regime di detenzione domiciliare. Gli investigatori della squadra mobile della questura di Sassari, guidati dal dirigente Dario Mongiovì, sono andati a fare una perquisizione domiciliare nell’ambito di una attività di prevenzione più ampia finalizzata proprio a scongiurare la commissione di gravi reati, tra i quali gli assalti ai portavalori (spesso gestiti da bande modulari che si formano aggregando persone provenienti da territori diversi) e il traffico di armi. A casa di Pietro Mereu, nel corso dei controlli, sono state trovate decine di cartucce calibro 12 (caricate a pallettoni e a palla), tutte detenute illegalmente nell’azienda condotta dall’uomo. Mereu è stato denunciato all’attività giudiziaria e la relazione sulla sua posizione ora verrà aggiornata con il possesso delle munizioni che certo non è un dato positivo per chi si trova agli arresti domiciliari.

Nel 2016 Pietro Mereu era stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Direzione distrettuale Antimafia di Cagliari che aveva coinvolto complessivamente 23 indagati, tutti pregiudicati e ritenuti componenti di una banda alla quale era stata contestata l’associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e armi, oltre che a l’assalto ai furgoni portavalori. Proprio di recente, dopo la condanna, Pietro Mereu era stato assegnato al regime della detenzione domiciliare da scontare nella a sua abitazione di Mores dove è attiva anche la sua azienda.

La sua condanna a 7 anni di reclusione era stata pronunciata dal l Gup del Tribunale di Cagliari Giovanni Massidda al processo con rito abbreviato a cinque componenti della presunta banda accusata di aver assaltato furgoni portavalori in Sardegna.

Il giudice aveva sostanzialmente accolto, anche se riducendole in alcuni casi, le richieste del pubblico ministero Danilo Tronci, sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari che aveva sollecitato condanne da 4 a 20 anni di reclusione. (g.b.)



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