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Aiutò l’amico nella latitanza condannato a sei mesi

THIESI. Qualcuno gli avrebbe prestato soldi, qualche altro avrebbe fatto le telefonate al posto suo, e per gli inquirenti c’era anche chi lo accompagnava in taxi nei vari spostamenti per tentare di...

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THIESI. Qualcuno gli avrebbe prestato soldi, qualche altro avrebbe fatto le telefonate al posto suo, e per gli inquirenti c’era anche chi lo accompagnava in taxi nei vari spostamenti per tentare di recuperare una macchina. Quattro amici dell’ex latitante Gianluca Corrias (43enne di Orgosolo domiciliato a Thiesi) hanno pagato a caro prezzo quegli aiuti e infatti lo scorso gennaio sono stati rinviati a giudizio dal gup di Sassari con l’accusa di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena.

Due giorni fa, uno di loro – Salvatore Menneas, 47 anni, difeso dagli avvocati Antonio Meloni e Cristina Marras, e l’unico ad aver scelto il rito abbreviato – è stato assolto dal gup Giancosimo Mura per quanto riguarda il reato di procurata inosservanza di pena in favore di Corrias mentre è stato condannato a sei mesi (con la sospensione condizionale della pena) per il favoreggiamento. Il pubblico ministero Maria Paola Asara aveva chiesto la condanna a un anno di reclusione. Gli altri imputati sono Roberto Uras, 24 anni, di Ittiri, Francesca Loriga, 23 anni, di Sassari, Emanuele Orrù, 91 anni, residente a Romana, Vincenzo Antonio Chessa, 63 anni, di Sassari e Antonella Sale, 38 anni, residente a Thiesi. Tutti hanno scelto il rito ordinario.

I fatti risalgono al 2015. Corrias era sparito da metà aprile e le forze dell’ordine lo cercavano in mezza Sardegna. L’uomo – con diversi precedenti alle spalle – doveva scontare una condanna definitiva a quasi tre anni di carcere e si era allontanato dalla sua abitazione a Thiesi, dove si trovava agli arresti domiciliari. Era uno dei detenuti monitorati con il braccialetto elettronico, una sorveglianza a distanza quindi. Il 14 aprile, però, si era sfilato il braccialetto vanificando le operazioni di controllo.

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