Nulvi ancora isolata dopo il maltempo
Restano chiuse al traffico la “Strada dell’Anglona” e la bretella di Santa Giusta
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NULVI. Che la pioggia caduta nei giorni scorsi sia stata un evento davvero eccezionale non ci sono dubbi ma attorno a Nulvi oltre che un super temporale pare si sia abbattuto anche una sorta di maleficio. Lunedì scorso è stata chiusa infatti la strada dell’Anglona.
Troppe le frane e i detriti che hanno invaso la sede stradale per rischiare seri pericoli alla circolazione, per cui la Provincia ne ha decretato l’interdizione al traffico per tutti gli 8 chilometri. Il traffico si è quindi riversato, come in passato, sulla cosiddetta bretella di Santa Giusta che immette sulla Chiaramonti-Ploaghe e poi sulla Sassari-Tempio e la 131.
Ma un grosso smottamento ha fatto collassare uno dei pontini e anche questa strada è stata chiusa (su ordinanza dell’Unione di Comuni). Gli automobilisti hanno quindi optato per la vecchia provinciale 76 Fenosu-Ploaghe ormai utilizzata solo per il traffico locale ma anche questa è stata chiusa al traffico perché estremamente pericolosa. Risultato: per raggiungere il capoluogo resta solo la vecchia, cara ma tortuosa statale 127 Nulvi-Osilo che nonostante alcune frane ha retto miracolosamente alla pioggia ed è rimasta percorribile.
Oppure la provinciale per Sennori che arriva sì nel capoluogo ma solo dopo aver attraversato i territori comunali di Nulvi, Tergu, Osilo, Sennori, Sorso e Sassari.
Chi deve immettersi nella Sassari-Tempio, nella Sassari Olbia e nella 131 insomma deve andare a Martis, risalire e poi ridiscendere da Chiaramonti per raggiungere quindi il quadrivio di Ploaghe oppure deve raggiungere Sassari attraverso Osilo e poi tuffarsi nei tornanti di Scala di Giocca.
«Eppure siamo in Anglona e il Logudoro e non in Val Brembana o un un’impervia zona alpina» commentano con amarezza gli automobilisti nulvesi.
E non sono solo loro a lamentarsi visto che anche chi ormai faceva affidamento sulla nuova strada dell’Anglona o sulla bretella di Santa Giusta, arrivato a Nulvi trova l’amara sorpresa degli sbarramenti stradali e non sa letteralmente che strada prendere.
Per i nulvesi e per il territorio è stato un triste e faticoso ritorno al passato e la fragilità dimostrata sinora da queste due importanti arterie stradali non è certo incoraggiante per il futuro.
Mauro Tedde
Troppe le frane e i detriti che hanno invaso la sede stradale per rischiare seri pericoli alla circolazione, per cui la Provincia ne ha decretato l’interdizione al traffico per tutti gli 8 chilometri. Il traffico si è quindi riversato, come in passato, sulla cosiddetta bretella di Santa Giusta che immette sulla Chiaramonti-Ploaghe e poi sulla Sassari-Tempio e la 131.
Ma un grosso smottamento ha fatto collassare uno dei pontini e anche questa strada è stata chiusa (su ordinanza dell’Unione di Comuni). Gli automobilisti hanno quindi optato per la vecchia provinciale 76 Fenosu-Ploaghe ormai utilizzata solo per il traffico locale ma anche questa è stata chiusa al traffico perché estremamente pericolosa. Risultato: per raggiungere il capoluogo resta solo la vecchia, cara ma tortuosa statale 127 Nulvi-Osilo che nonostante alcune frane ha retto miracolosamente alla pioggia ed è rimasta percorribile.
Oppure la provinciale per Sennori che arriva sì nel capoluogo ma solo dopo aver attraversato i territori comunali di Nulvi, Tergu, Osilo, Sennori, Sorso e Sassari.
Chi deve immettersi nella Sassari-Tempio, nella Sassari Olbia e nella 131 insomma deve andare a Martis, risalire e poi ridiscendere da Chiaramonti per raggiungere quindi il quadrivio di Ploaghe oppure deve raggiungere Sassari attraverso Osilo e poi tuffarsi nei tornanti di Scala di Giocca.
«Eppure siamo in Anglona e il Logudoro e non in Val Brembana o un un’impervia zona alpina» commentano con amarezza gli automobilisti nulvesi.
E non sono solo loro a lamentarsi visto che anche chi ormai faceva affidamento sulla nuova strada dell’Anglona o sulla bretella di Santa Giusta, arrivato a Nulvi trova l’amara sorpresa degli sbarramenti stradali e non sa letteralmente che strada prendere.
Per i nulvesi e per il territorio è stato un triste e faticoso ritorno al passato e la fragilità dimostrata sinora da queste due importanti arterie stradali non è certo incoraggiante per il futuro.
Mauro Tedde