La Nuova Sardegna

Sassari

Il grido di mille ragazzi «Noi non dimentichiamo»

Il grido di mille ragazzi «Noi non dimentichiamo»

Commozione, partecipazione, applausi per l’iniziativa al teatro comunale Studenti da tutto il territorio hanno partecipato con letture, video, danza e teatro

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SASSARI. Commozione, attenzione, trasporto, applausi, impegno. Questo è il patrimonio che hanno portato gli oltre mille studenti di tutto il territorio che ieri hanno aderito all'iniziativa organizzata dal Comune di Sassari per commemorare le vittime dell'olocausto.

Giovani degli istituti superiori che, attraverso la musica, il ballo, la lettura e il canto, hanno espresso che cosa è stato e cosa è tutt'oggi per la società l'olocausto. Sguardo attento e silenzio hanno riempito il teatro comunale anche durante i saluti istituzionali, con il presidente del Consiglio comunale Maurilio Murru, che si è rivolto alle gioani generazioni, coscienze del futuro, il sindaco Gian Vittorio Campus, che ha ricordato che: «L'olocausto è stato compiuto non da un singolo dittatore, ma dalle migliaia di uomini che si sono prestati a uccidere altri uomini». Il vescovo Gian Franco Saba, che ha chiesto agli stessi studenti che sappiano sempre sviluppare una mente in grado di discernere il bene dal male. Sia il sindaco di Alghero, Mario Conoci, sia quello di Porto Torres, Sean Wheeler, in rappresentanza delle Città e dei Consigli comunali presenti, hanno ricordato l'importanza dell'impegno in prima persona contro la deriva di odio, soprattutto nei social.

Ma i veri protagonisti sono stati gli studenti con letture note, altre meno conosciute, interpretazioni, coreografie, video, canti, testimonianze, immagini. Sul palco, oltre due ore, iniziate con un video sul campo di Auschwitz, e proseguite con l'esibizione della Dance School Number One, il balletto, seguito da alcune letture, del liceo Azuni. con le performance della corale studentesca (composta da alunni e alunne dell'istituto tecnico industriale Angioy, del liceo Canopoleno, del Marconi, dello Spano, del Polo Tecnico Devilla, dell'istituto Paglietti di Porto Torres, del liceo Figari e del Castelvì) insieme alla Vocale Nova Euphonia. E poi ancora le letture del Polo Tecnico Devilla – Dessì – La Marmora e le musiche del quartetto d'archi del Conservatorio. I ragazzi e le ragazze del liceo Canopoleno hanno interpretato la lettera che hanno inviato alla senatrice Liliana Segre, mentre le classi di Thiesi e di Bonorva hanno letto brani sull'olocausto, così come quelle dell'Istituto tecnico Industriali, l'Ipia Pellegrini e l'Ipsar. Presente anche il figlio di un sassarese deportato, che è riuscito a tornare a casa. Sergio Rizzi ha introdotto un'immaginaria e toccante corrispondenza tra un padre deportato e la figlia.



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