«Soli e abbandonati» due studenti Erasmus bloccati in Lituania
di Nadia Cossu
Livio e Rita si trovano a Kaunas da febbraio per un tirocinio «Qui ora è tutto chiuso, cancellano i voli e i soldi finiscono»
3 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. L’ultima volta che era riuscito a contattare l’ambasciata italiana – all’incirca quattro giorni fa – gli era stato detto che la compagnia Air Baltic stava tardando a dare l’ok «perché indecisa se fare o meno il volo. Poi è arrivata la risposta ufficiale: cancellato».
Livio Marongiu, sassarese di 24 anni, si trova a Kaunas, in Lituania, dai primi di febbraio. «A Sassari studio Mediazione linguistica – racconta al telefono – e sono venuto qui con una borsa di studio Erasmus per fare un tirocinio come insegnante di italiano agli stranieri, nella società “Dante Alighieri”. Ma al momento è tutto fermo. Per far fronte alla situazione il governo lituano ha imposto la chiusura di tutte le attività, comprese le scuole naturalmente, perciò non ho più la possibilità di portare a termine il mio tirocinio. Per questo motivo è una perdita di tempo e di denaro rimanere. Il mio tempo qui è scaduto nel momento in cui hanno prolungato la quarantena fino alla fine di aprile, il periodo in cui avrei dovuto interrompere la mobilità».
Vuole tornare a casa, Livio, considerato che «anche in questo Paese la situazione è diventata molto pesante. Sono rinchiuso in casa da almeno 20 giorni, ma a breve non avrò più i soldi nemmeno per fare la spesa».
Racconta, il 24enne sassarese, di come il clima sia particolarmente teso: «I medici sono praticamente tutti in quarantena e i casi aumentano giorno per giorno come in tutti gli altri paesi. Oltretutto, se fossi costretto a restare ancora, non avrei nessun sostentamento economico perché la borsa universitaria prevede solo tre mesi di permanenza. Nella mia stessa situazione ci sono altre persone che vorrebbero tornare in Italia e anche chi come me, vorrebbe tornare in Sardegna, come una mia collega di Luras, Rita Menconi».
Tutti i tentativi fatti finora non sono andati a buon fine e Livio si sente impotente e «a dire il vero anche un po’ abbandonato». Si riferisce all’Università di Sassari: «L’ateneo ci dice che sta controllando i voli ma alla fine non è che sia di grande aiuto. Più che altro ci sentiamo un po’ presi in giro perché la gente sta tornando da tutto il mondo, i ragazzi che due settimane fa erano in Spagna grazie all’Università sono riusciti a rientrare a casa, ma noi qui siamo proprio dimenticati. Non so se sia dovuto al fatto che siamo pochi dell’Università di Sassari, ma sarebbe stato comunque corretto ricevere il medesimo trattamento».
Silenzio e attesa, insomma. Mentre il cellulare è sempre in funzione e le telefonate all’ambasciata non si fermano: «Li ho contattati varie volte ma non si è mai risolto nulla. La prima volta hanno proposto un volo che faceva scalo a Francoforte: oltre alla pericolosità dello scalo, costava 1200 euro, troppo per le tasche di uno studente Erasmus. La seconda volta, invece, ci è stato detto che la compagnia Air Baltic stava organizzando un volo da Riga, e che l’ambasciata italiana avrebbe fornito un pullman da Vilnius. Dopo una settimana di attesa ci hanno comunicato tramite il loro sito web che la compagnia aveva rimosso il volo. Ho cercato varie soluzioni anche ipotizzando diversi scali, ma purtroppo da qui nessun aereo sta partendo per tratte collegate all’Italia». Ieri in tarda serata, una chiamata dall’ambasciata ha riacceso le speranze: «Mi hanno proposto un volo per il 3 aprile – dice Livio con prudenza – Vilnius-Roma/Roma-Sardegna. Mi costa 600 euro, lo pagherò di tasca. Speriamo sia la volta buona, oramai finché non salgo sull’aereo non ci credo».
Livio Marongiu, sassarese di 24 anni, si trova a Kaunas, in Lituania, dai primi di febbraio. «A Sassari studio Mediazione linguistica – racconta al telefono – e sono venuto qui con una borsa di studio Erasmus per fare un tirocinio come insegnante di italiano agli stranieri, nella società “Dante Alighieri”. Ma al momento è tutto fermo. Per far fronte alla situazione il governo lituano ha imposto la chiusura di tutte le attività, comprese le scuole naturalmente, perciò non ho più la possibilità di portare a termine il mio tirocinio. Per questo motivo è una perdita di tempo e di denaro rimanere. Il mio tempo qui è scaduto nel momento in cui hanno prolungato la quarantena fino alla fine di aprile, il periodo in cui avrei dovuto interrompere la mobilità».
Vuole tornare a casa, Livio, considerato che «anche in questo Paese la situazione è diventata molto pesante. Sono rinchiuso in casa da almeno 20 giorni, ma a breve non avrò più i soldi nemmeno per fare la spesa».
Racconta, il 24enne sassarese, di come il clima sia particolarmente teso: «I medici sono praticamente tutti in quarantena e i casi aumentano giorno per giorno come in tutti gli altri paesi. Oltretutto, se fossi costretto a restare ancora, non avrei nessun sostentamento economico perché la borsa universitaria prevede solo tre mesi di permanenza. Nella mia stessa situazione ci sono altre persone che vorrebbero tornare in Italia e anche chi come me, vorrebbe tornare in Sardegna, come una mia collega di Luras, Rita Menconi».
Tutti i tentativi fatti finora non sono andati a buon fine e Livio si sente impotente e «a dire il vero anche un po’ abbandonato». Si riferisce all’Università di Sassari: «L’ateneo ci dice che sta controllando i voli ma alla fine non è che sia di grande aiuto. Più che altro ci sentiamo un po’ presi in giro perché la gente sta tornando da tutto il mondo, i ragazzi che due settimane fa erano in Spagna grazie all’Università sono riusciti a rientrare a casa, ma noi qui siamo proprio dimenticati. Non so se sia dovuto al fatto che siamo pochi dell’Università di Sassari, ma sarebbe stato comunque corretto ricevere il medesimo trattamento».
Silenzio e attesa, insomma. Mentre il cellulare è sempre in funzione e le telefonate all’ambasciata non si fermano: «Li ho contattati varie volte ma non si è mai risolto nulla. La prima volta hanno proposto un volo che faceva scalo a Francoforte: oltre alla pericolosità dello scalo, costava 1200 euro, troppo per le tasche di uno studente Erasmus. La seconda volta, invece, ci è stato detto che la compagnia Air Baltic stava organizzando un volo da Riga, e che l’ambasciata italiana avrebbe fornito un pullman da Vilnius. Dopo una settimana di attesa ci hanno comunicato tramite il loro sito web che la compagnia aveva rimosso il volo. Ho cercato varie soluzioni anche ipotizzando diversi scali, ma purtroppo da qui nessun aereo sta partendo per tratte collegate all’Italia». Ieri in tarda serata, una chiamata dall’ambasciata ha riacceso le speranze: «Mi hanno proposto un volo per il 3 aprile – dice Livio con prudenza – Vilnius-Roma/Roma-Sardegna. Mi costa 600 euro, lo pagherò di tasca. Speriamo sia la volta buona, oramai finché non salgo sull’aereo non ci credo».