Psd’Az, Ilaria Faedda non molla
La segretaria cittadina sotto attacco: «Il direttivo non può sfiduciarmi»
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PORTO TORRES
Acque piuttosto agitate all’interno del Psd’Az turritano con lo scambio reciproco di accuse tra gli stessi dirigenti del partito dei Quattro Mori. Il tema della contesa tra le fazioni interne ai sardisti riguardano la sfiducia del direttivo al segretario cittadino Ilaria Faedda, una decisione che sarebbe stata avvallata dalla maggior parte degli iscritti della sezione “Antonio Simon Mossa”.. «Lo statuto non prevede che un direttivo possa sfiduciare un segretario eletto da un congresso o assemblea di iscritti – spiega Ilaria Faedda -, e l’unico riferimento è all’eventuale sfiducia del segretario nazionale che viene presa in considerazione se suffragata dai 2/3 degli aventi diritto al voto e sulla base di una mozione contenente la “sfiducia costruttiva”, che prevede l’indicazione del nome di un nuovo segretario e il suo programma. Chi richiede il commissariamento ( Pietro Madeddu ndr) è colui che da commissario della federazione di Sassari non è stato in grado di assolvere al mandato conferitogli, lasciando le sezioni della Provincia allo sbando più totale». Lunedì scorso si è svolta l’ultima riunione cittadina per poter raggiungere l’unità del Partito dopo mesi di guerra fredda. «Abbiamo deciso di accogliere le censure imposte – ricorda Faedda -, ma anche di votare sulla linea politica da tenere nella fase elettorale, enunciata da Christian Solinas nel Consiglio nazionale del 25 luglio, accolta con 6 astenuti e nessun voto contrario. Dopo è stato chiesto il voto sulla richiesta di dimissioni della segreteria, non la sfiducia quindi, approvata con 5 voti favorevoli, di cui 1 contrario alle dimissioni del segretario, 3 contrari e 1 astenuto».
Nelle scorse settimane si sono svolte anche altre riunioni tra le due delegazioni del Psd’Az di Porto Torres, guidate dalla segretaria, per redigere un nuovo documento sull’unione di intenti da proporre nella campagna elettorale che porta alle elezioni comunali di ottobre. «Il nuovo documento era molto meno articolato del primo – dice Faedda - e prevedeva tre punti principali: critica all’operato dell’amministrazione Wheeler, partecipazione del Partito con il proprio simbolo e creazione delle condizioni per avere un sindaco sardista. Il documento è stato ricevuto dall’altra parte e spogliato di tutti i punti citati e maggiormente caratterizzanti». (g.m.)
Acque piuttosto agitate all’interno del Psd’Az turritano con lo scambio reciproco di accuse tra gli stessi dirigenti del partito dei Quattro Mori. Il tema della contesa tra le fazioni interne ai sardisti riguardano la sfiducia del direttivo al segretario cittadino Ilaria Faedda, una decisione che sarebbe stata avvallata dalla maggior parte degli iscritti della sezione “Antonio Simon Mossa”.. «Lo statuto non prevede che un direttivo possa sfiduciare un segretario eletto da un congresso o assemblea di iscritti – spiega Ilaria Faedda -, e l’unico riferimento è all’eventuale sfiducia del segretario nazionale che viene presa in considerazione se suffragata dai 2/3 degli aventi diritto al voto e sulla base di una mozione contenente la “sfiducia costruttiva”, che prevede l’indicazione del nome di un nuovo segretario e il suo programma. Chi richiede il commissariamento ( Pietro Madeddu ndr) è colui che da commissario della federazione di Sassari non è stato in grado di assolvere al mandato conferitogli, lasciando le sezioni della Provincia allo sbando più totale». Lunedì scorso si è svolta l’ultima riunione cittadina per poter raggiungere l’unità del Partito dopo mesi di guerra fredda. «Abbiamo deciso di accogliere le censure imposte – ricorda Faedda -, ma anche di votare sulla linea politica da tenere nella fase elettorale, enunciata da Christian Solinas nel Consiglio nazionale del 25 luglio, accolta con 6 astenuti e nessun voto contrario. Dopo è stato chiesto il voto sulla richiesta di dimissioni della segreteria, non la sfiducia quindi, approvata con 5 voti favorevoli, di cui 1 contrario alle dimissioni del segretario, 3 contrari e 1 astenuto».
Nelle scorse settimane si sono svolte anche altre riunioni tra le due delegazioni del Psd’Az di Porto Torres, guidate dalla segretaria, per redigere un nuovo documento sull’unione di intenti da proporre nella campagna elettorale che porta alle elezioni comunali di ottobre. «Il nuovo documento era molto meno articolato del primo – dice Faedda - e prevedeva tre punti principali: critica all’operato dell’amministrazione Wheeler, partecipazione del Partito con il proprio simbolo e creazione delle condizioni per avere un sindaco sardista. Il documento è stato ricevuto dall’altra parte e spogliato di tutti i punti citati e maggiormente caratterizzanti». (g.m.)