La Nuova Sardegna

Sassari

La frana a Furros è in movimento

di Emidio Muroni
La frana a Furros è in movimento

Bonorva, il georadar sta registrando uno scivolamento del costone di sette centimetri al giorno

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BONORVA. Gli ultimi rapporti provenienti dal georadar installato qualche giorno fa per consentire il monitoraggio continuo e costante dei movimenti franosi nel versante di Furros, pare abbiano segnalato uno scivolamento del terreno di circa sette centimetri al giorno verso il basso. Una forte e giustificata apprensione per gli amministratori e i tecnici che, con un monitoraggio continuo e i necessari interventi d’urgenza, si occupano del caso. Le opere di ricerca e incanalamento delle numerose sorgenti sotterranee, che, secondo il primo parere dei geologi, potrebbero essere la causa principale del fenomeno, che continua a pieno ritmo.

L’impresa incaricata dei lavori ha già isolato e portato in superficie diversi fontanili di buona portata e sta provvedendo a ispezionare e bonificare tutto il versante. Rimane comunque l’incertezza legata a un terreno gravemente intriso dalle continue e abbondanti piogge che, per oltre un mese, sono cadute sulla zona e hanno alimentato un numero indefinito di sorgenti presenti nel substrato del territorio. Tante vene d’acqua, più o meno profonde e ampie, che lo percorrono sia in senso verticale sia longitudinale, dilavano la superficie e creando i presupposti per la formazione di ampi strati di patina argillosa che determinano e favoriscono lo scivolamento a valle .

È resa difficile anche l’opera di regimentazione dei piccoli rivoli, spesso superficiali ma in gran numero, che favoriscono il possibile innesco dei fenomeni erosivi, lo scivolamento traslazionale di materiali detritici, e il rigonfiamento dei materiali argillosi che compongono i terreni. Una situazione che secondo gli ultimi rilievi del georadar pare sia in lenta ma significativa evoluzione e che genera una spinta della massa franosa, terra mista a roccia, verso il basso e che potrebbe diventare devastante e pericolosa per gli abitanti negli immobili edificati al piede del versante. Non a caso l’amministrazione comunale ha chiesto ai residenti la massima attenzione e vigilanza e ha intensificato anche i controlli su quanti si spostano e passeggiano, senza motivo apparente se non per curiosità, nelle zone a rischio e chiesto a tutti di evitare ogni possibile pericolo.

Intanto si susseguono le riunioni operative e, su indicazione del gruppo di coordinatori nazionali della protezione civile, dell’ufficio studi dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici, dei geologi, di alcuni studi d’ingegneria e Università ed è in fase di elaborazione lo studio di un progetto per la stabilizzazione anche del versante collinoso sottostante la pianura di Campeda che domina la parte a sud del centro abitato. E che, partendo, in senso quasi rotatorio, dalla località “Manielle” interessa i versanti di “Cacau”, “Furros”, “Sa Rocca Ruta”, “Palas ‘e Monte” e “ Sa Costa di Rebeccu”.

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