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Sassari

«In prima linea contro il virus»

«In prima linea contro il virus»

L’esperienza dell’Esercito in via Pirandello e negli altri 4 Drive Through: eseguiti 25mila tamponi

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SASSARI. In totale nelle cinque postazioni (quattro fisse una in ciascun capoluogo di provincia e una mobile), alla data del 17 di febbraio, quando è stata sospesa l’attività dei Drive Through, l’Esercito su richiesta dell’Ats ha eseguito circa 25mila tamponi (a livello nazionale è stato superato il milione e mezzo di tamponi). Ogni Drive Through era composto da militari (in totale circa 60 unità, tra operatori sanitari e di supporto logistico) e personale civile, dell’Ats per le competenze di accettazione e afflusso degli utenti.

A Sassari nell’area di via Pirandello, dove è stato impiegato personale sanitario e di supporto logistico appartenente alla Brigata Sassari e del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Cagliari, sono stati effettuati circa 3500 tamponi, processati dai laboratori di biologia molecolare della città.

É un bilancio che rafforza il livello di collaborazione tra l’Esercito e l’Ats, ma anche con le istituzioni locali, che aveva avuto momenti di grande attenzione nei mesi “critici” di attività nelle case di riposo della provincia nei mesi di marzo- maggio 2020.

«Numerose le attestazioni che sono arrivate dai cittadini, molto sentito il momento di raccoglimento con il vescovo Gian Franco Saba – racconta il colonnello Stefano Ciancia, Ufficiale coordinatore regionale dell’Operazione Igea – cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti. Infine, e ovviamente non per importanza, la “macchina” ha ben funzionato in tutti i suoi ingranaggi grazie all’impeccabile supporto dell’amministrazione comunale e del sindaco Nanni Campus».

Con il progetto Igea, l’Esercito è intervenuto anche con altre iniziative a favore della comunità. «Da marzo 2020, le Forze armate sono state impegnate nel contrasto alla diffusione della pandemia, in Sardegna come su tutto il territorio nazionale – racconta il colonnello Ciancia –: a partire proprio dal territorio sassarese e della Gallura. Le attività condotte da una task force composta da personale dell’Esercito e della Marina, sono iniziate il 25 marzo, data in cui è stato effettuato il primo intervento presso “Casa Serena” a Sassari, e sono proseguite ininterrottamente sino al 24 maggio. In due mesi sono state sottoposte a screening e monitoraggio 115 tra Rsa, case di riposo e comunità protette attraverso l’effettuazione di circa 5mila tamponi agli ospiti e agli operatori e quasi 3mila visite agli ospiti; inoltre, alle strutture è stata fornita consulenza sulle misure procedurali per il contenimento del rischio di contagio».

Poi l’idea del Protocollo d’intesa tra ministero della Difesa, Regione e rete sociale “Ad Adiuvandum”: «L’intento era quello di estendere le attività di screening (esame sierologico) a favore di una fascia importante di popolazione: a oggi circa 15mila cittadini sono stati sottoposti al test, eseguito presso il laboratorio analisi del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Cagliari, con il supporto logistico e operativo del Comando Militare Esercito della Sardegna». Infine l’altro aspetto, certamente rilevante e oggi prioritario della campagna di vaccinazione. «É ben noto l’impegno delle Forze Armate nella campagna già in atto per la distribuzione dall’hub di Pratica di Mare ai centri vaccinali del Paese. L’Esercito – conclude Ciancia – ha inoltre attivato un centro di vaccinazione di massa nella cittadella Militare della Cecchignola a Roma edanche in Sardegna - su richiesta delle autorità regionali, la Sanità militare darà il proprio contributo. Come ribadito dal Generale Antonio Battistini, Comandante di Sanità e Veterinaria dell’Esercito, siamo “pronti perché esiste già un piano vaccinale della Difesa adattato a seconda delle esigenze e delle richieste del Governo». (g.baz.)

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