«Logica ferrea» così Bigella convinse i giudici d’appello
Per i giudici d’appello «un peso enorme» nella valutazione dell’attendibilità di Bigella (nella foto) l’ha assunto il fatto «che egli – scrivevano nelle motivazioni – abbia confessato un delitto...
1 MINUTI DI LETTURA
Per i giudici d’appello «un peso enorme» nella valutazione dell’attendibilità di Bigella (nella foto) l’ha assunto il fatto «che egli – scrivevano nelle motivazioni – abbia confessato un delitto estremamente grave, punibile con l’ergastolo, attribuendosi il ruolo principale di esecutore materiale, senza affatto nascondere o ridimensionare le sue responsabilità. E abbia reso tali dichiarazioni spontaneamente, senza che mai fosse stato adombrato il benché minimo sospetto a suo carico». Chiamato a deporre Bigella era stato lucido. «Nel rendere una versione così dirompente e circostanziata rispetto all’esito degli accertamenti fino ad allora svolti – sosteneva la corte – si è esposto all’altissimo rischio di essere smentito» perché se i tanti particolari forniti fossero poi risultati falsi «avrebbero pregiudicato irreversibilmente la sua attendibilità». (na.co.)