Polo dell’idrogeno a Porto Torres
di Gavino Masia
Il Consorzio industriale provinciale presenta il Piano economico finanziario e lancia il progetto
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PORTO TORRES. L’area industriale di Porto Torres potrebbe diventare un importante “distretto dell’idrogeno” secondo i programmi del Consorzio industriale provinciale di Sassari. Ne è convinto il presidente del Cipss, Valerio Scanu, che ha inserito la proposta nel Piano economico e finanziario approvato nei giorni scorsi dall’assemblea dello stesso Consorzio. Il Piano è infatti uno strumento di programmazione, che analizza i percorsi strategici e individua le prospettive di sviluppo.
«Il potenziale competitivo dell’agglomerato industriale turritano – conferma Scanu – porta oggi a considerare la produzione dell’idrogeno da fonti rinnovabili (fotovoltaico e eolico) e il suo utilizzo come la principale filiera produttiva target verso la quale rivolgere in maniera prioritaria l’offerta del Consorzio industriale. Gli elementi – aggiunge – ci sono tutti: disponibilità di aree e acqua dal depuratore consortile, un porto industriale di grandi dimensioni e presenza di maestranze altamente qualificate, espressione del territorio».
Con questi presupposti, quindi, il Consorzio ha stabilito che i prossimi impianti fotovoltaici potranno essere realizzati solo nell’ipotesi che siano funzionali alla produzione di idrogeno. Restando in tema di transizione energetica, inoltre, il presidente del Cipss continua le interlocuzioni con la Snam per individuare soluzioni e modalità di approvvigionamento del Gas naturale liquido a Porto Torres.
«Compresa l’identificazione dell’area di servizio - precisa Scanu - in linea con le proprie competenze istituzionali e con la programmazione strategica territoriale». Proseguono anche le sollecitazioni alle istituzioni regionali e nazionali per favorire la riconversione della centrale a carbone di Fiume Santo, in linea con gli obiettivi della decarbonizzazione prevista per il 2025. Per quanto riguarda gli obiettivi di medio e lungo periodo del Consorzio come ente promotore - non più concentrati soltanto su pianificazione urbanistica e realizzazione di infrastrutture - l’assemblea ha individuato alcune priorità. Ovvero migliorare l’offerta localizzativa per favorire l’attrattività degli agglomerati industriali, da sviluppare anche con una efficace azione di marketing territoriale.
«L’obiettivo è di presentare agli operatori economici nazionali e internazionali l’offerta localizzativa dell’ente – spiega il presidente del Cipss – ponendo in evidenza le enormi potenzialità derivanti dalla posizione geografica (collegamento diretto sulla maggiore arteria stradale della Sardegna, al porto di Porto Torres e all’aeroporto di Alghero) e dai servizi offerti (strade, illuminazione, idrico-fognario e, entro breve, rete del gas e fibra ottica)».
Parallelamente agli interventi di risanamento ambientale previsti dal Prri, il Consorzio si sta attivando per retrocedere aree industriali dismesse utili alla riconversione del sito di Porto Torres. Con particolare riferimento a quelle retroportuali per favorire il rilancio della cantieristica navale e dell’economia del mare in genere. In questo senso sta proseguendo il confronto con Eni Rewind per realizzare il trasferimento di aree già bonificate e idonee per la creazione di un nuovo polo industriale. Occhi puntati del Consorzio anche sull’attuazione del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’Area di crisi complessa di Sassari–Porto Torres. Sul primo bando di Invitalia, appena concluso, sono stati presentati progetti di investimenti per circa 41 milioni di euro con una previsione occupazionale di 208 lavoratori.
«Il potenziale competitivo dell’agglomerato industriale turritano – conferma Scanu – porta oggi a considerare la produzione dell’idrogeno da fonti rinnovabili (fotovoltaico e eolico) e il suo utilizzo come la principale filiera produttiva target verso la quale rivolgere in maniera prioritaria l’offerta del Consorzio industriale. Gli elementi – aggiunge – ci sono tutti: disponibilità di aree e acqua dal depuratore consortile, un porto industriale di grandi dimensioni e presenza di maestranze altamente qualificate, espressione del territorio».
Con questi presupposti, quindi, il Consorzio ha stabilito che i prossimi impianti fotovoltaici potranno essere realizzati solo nell’ipotesi che siano funzionali alla produzione di idrogeno. Restando in tema di transizione energetica, inoltre, il presidente del Cipss continua le interlocuzioni con la Snam per individuare soluzioni e modalità di approvvigionamento del Gas naturale liquido a Porto Torres.
«Compresa l’identificazione dell’area di servizio - precisa Scanu - in linea con le proprie competenze istituzionali e con la programmazione strategica territoriale». Proseguono anche le sollecitazioni alle istituzioni regionali e nazionali per favorire la riconversione della centrale a carbone di Fiume Santo, in linea con gli obiettivi della decarbonizzazione prevista per il 2025. Per quanto riguarda gli obiettivi di medio e lungo periodo del Consorzio come ente promotore - non più concentrati soltanto su pianificazione urbanistica e realizzazione di infrastrutture - l’assemblea ha individuato alcune priorità. Ovvero migliorare l’offerta localizzativa per favorire l’attrattività degli agglomerati industriali, da sviluppare anche con una efficace azione di marketing territoriale.
«L’obiettivo è di presentare agli operatori economici nazionali e internazionali l’offerta localizzativa dell’ente – spiega il presidente del Cipss – ponendo in evidenza le enormi potenzialità derivanti dalla posizione geografica (collegamento diretto sulla maggiore arteria stradale della Sardegna, al porto di Porto Torres e all’aeroporto di Alghero) e dai servizi offerti (strade, illuminazione, idrico-fognario e, entro breve, rete del gas e fibra ottica)».
Parallelamente agli interventi di risanamento ambientale previsti dal Prri, il Consorzio si sta attivando per retrocedere aree industriali dismesse utili alla riconversione del sito di Porto Torres. Con particolare riferimento a quelle retroportuali per favorire il rilancio della cantieristica navale e dell’economia del mare in genere. In questo senso sta proseguendo il confronto con Eni Rewind per realizzare il trasferimento di aree già bonificate e idonee per la creazione di un nuovo polo industriale. Occhi puntati del Consorzio anche sull’attuazione del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’Area di crisi complessa di Sassari–Porto Torres. Sul primo bando di Invitalia, appena concluso, sono stati presentati progetti di investimenti per circa 41 milioni di euro con una previsione occupazionale di 208 lavoratori.