All’Asinara monitoraggio delle specie migratorie
Gli esperti del Parco e dell’Osservatorio sono coinvolti in una serie di progetti internazionali
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PORTO TORRES. Il Parco dell’Asinara e l’Osservatorio della fauna sono impegnati all’interno di nuovi progetti internazionali - in collaborazione l’Ispra - che studiano i movimenti migratori autunnali degli uccelli che attraversano il mediterraneo per svernare in Africa e in area mediterranea.
In questi giorni i ricercatori dell’Osservatorio, coordinati dall’ornitologo Danilo Pisu hanno già catturato, marcato e liberato oltre 3mila e 500 esemplari. Se invece si considerano gli individui complessivamente identificati negli anni dal 1998 al 2021, il numero sale a 84mila esemplari appartenenti a oltre 70 specie diverse. Si tratta di un numero importante rispetto alla checklist dell’Asinara, costituita da 242 specie di uccelli. La raccolta dei dati autunnali, in concomitanza con il Progetto Alpi, coordinato dal Museo di scienza naturali di Trento con stazioni di inanellamento sparse nell’intero arco alpino, hanno confermato l'importanza che l'Asinara riveste come punto di sosta e transito sia durante la migrazione pre-riproduttiva sia post-riproduttiva. «L’Osservatorio è inserito all’interno di diversi progetti di rete a livello internazionale – ricordano direttore e commissaria dell’Ente Parco, Vittorio Gazale e Gabriela Scanu – e rappresenta uno degli attrattori dell’isola non solo per i ricercatori e i numerosi volontari, ma anche per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e per i visitatori in genere». Tra questi progetti, uno riguarda la realizzazione di nuovi siti di nidificazione per incentivare la riproduzione del falco pescatore e di ricostituire una popolazione nidificante dello stesso uccello in Italia, proseguendo e ampliando significativamente le azioni intraprese in passato.
All’Asinara verranno realizzati dei nidi artificiali per attrarre delle giovani coppie con collegato un sistema di videosorveglianza per seguire e monitorare le fasi di insediamento e di eventuale riproduzione. (g.m.)
In questi giorni i ricercatori dell’Osservatorio, coordinati dall’ornitologo Danilo Pisu hanno già catturato, marcato e liberato oltre 3mila e 500 esemplari. Se invece si considerano gli individui complessivamente identificati negli anni dal 1998 al 2021, il numero sale a 84mila esemplari appartenenti a oltre 70 specie diverse. Si tratta di un numero importante rispetto alla checklist dell’Asinara, costituita da 242 specie di uccelli. La raccolta dei dati autunnali, in concomitanza con il Progetto Alpi, coordinato dal Museo di scienza naturali di Trento con stazioni di inanellamento sparse nell’intero arco alpino, hanno confermato l'importanza che l'Asinara riveste come punto di sosta e transito sia durante la migrazione pre-riproduttiva sia post-riproduttiva. «L’Osservatorio è inserito all’interno di diversi progetti di rete a livello internazionale – ricordano direttore e commissaria dell’Ente Parco, Vittorio Gazale e Gabriela Scanu – e rappresenta uno degli attrattori dell’isola non solo per i ricercatori e i numerosi volontari, ma anche per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e per i visitatori in genere». Tra questi progetti, uno riguarda la realizzazione di nuovi siti di nidificazione per incentivare la riproduzione del falco pescatore e di ricostituire una popolazione nidificante dello stesso uccello in Italia, proseguendo e ampliando significativamente le azioni intraprese in passato.
All’Asinara verranno realizzati dei nidi artificiali per attrarre delle giovani coppie con collegato un sistema di videosorveglianza per seguire e monitorare le fasi di insediamento e di eventuale riproduzione. (g.m.)