Zone turistiche, rinvio ad aprile
di Giovanni Bua
Lucchi: «Prediamo il tempo necessario per far bene le cose». L’opposizione: «Sono in confusione»
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SASSARI. La presentazione in commissione delle nuove “zone turistiche”, prevista per il 25 febbraio, slitta al 6 aprile. Tra gli strali dell’opposizione, che parla di maggioranza in stato confusionale, la preoccupazione della Municipalità della Nurra, che chiede al Comune di fare in fretta, e le rassicurazioni dell’assessore all’Urbanistica Nicola Lucchi. «Un mese in più – sottolinea – vista la complessità e l’importanza del lavoro che stiamo mettendo in piedi, è poca cosa. Soprattutto perché in commissione porteremo la nuova perimetrazione già finita. Che in pochi giorni arriverà in aula. Non è infatti questo il momento di perdersi in presentazioni e dibattiti, ci sarà modo durante la fase delle osservazioni e della successiva approvazione definitiva».
E ancora: «Presenteremo un progetto che ha dietro un’idea di sviluppo complessiva – spiega Lucchi – che al precedente mancava del tutto. Uno sviluppo turistico che tenga contro della totale tutela dell’ambiente, assecondi le vocazioni dei territori, e soprattutto rispetti le norme. Su tutte quella che prevede che le zone turistiche debbano andare in continuità con gli insediamenti preesistenti, e noi le abbiamo riperimetrate facendole in continuità con le borgate. È profondamente sbagliato sostenere che noi abbiamo bloccato un progetto pronto a partire. Noi non abbiamo mandato quelle schede in Regione perché le giudicavamo mal fatte e incoerenti ma comunque, se le avessimo mandate, le avrebbero respinte. Questo ora vogliamo evitare, lavoriamo in accordo con la Regione per portare a casa un piano importante. Prendendoci il tempo che è necessario visto che questo piano traccerà il futuro delle nostre borgate per i prossimi decenni». Sugli imprenditori poi, che attendevano risposte sui loro investimenti: «Le porte sono aperte. Certo nessuno può pensare di costruire un villaggio in una zona a tutela integrale. Non è quello che vogliamo e comunque non si può fare».
Un’ostentata tranquillità che non rasserena la Municipalità della Nurra che, per bocca del presidente Alessandro Colombino chiede: «Risposte celeri da parte dell’Amministrazione. Alle zone f4 è legato lo sviluppo turistico e imprenditoriale di un vasto territorio che aspetta risposte da anni. Questo ennesimo rinvio non può che preoccuparci. Siamo i primi a volere uno sviluppo armonico e rispettoso dell’ambiente delle nostre borgate, ma vogliamo risposte».
Sul tema torna anche l’ex sindaco Nicola Sanna: «Quando il sindaco afferma che in Regione gli dicono che la procedura per le nuove f4 non rispetta le norme, sarebbe interessante scoprire esattamente a quale articolo o prescrizione si riferisce. Fino ad ora è stato agitato un fantasma ed il fatto che ci sia stato un ulteriore rinvio dell’audizione dell’assessore la dice lunga sulla nebbia nella quale si stanno muovendo gli attuali inquilini di Palazzo Ducale. Secondo il procedimento delle Norme Tecniche di Attuazione del Puc, mai censurato da alcuno, all’articolo 51 consente la realizzazione di nuovi insediamenti con destinazione turistico-ricettiva localizzati prevalentemente nelle borgate. Il procedimento a bando evita che possano essere il sindaco, l’assessore o i consiglieri di turno a disegnare le zone di espansione edilizia sulla base delle proprie conoscenze e amicizie. Stranamente sembra che lo stesso dirigente che ha dato il parere positivo di legittimità giuridica e tecnica alla procedura nel 2018, che oggi ha assunto l’incarico di direttore generale nominato dall’attuale sindaco, sia di diverso parere. Invece non appare strano ma molto discutibile l’indirizzo politico che promana dall’attuale sindaco, che dimenticandosi dell’avverbio “prevalentemente” indicato nelle Nta, forse desidera compiacere solo coloro che hanno avuto la fortuna di avere dei terreni adiacenti ai nuclei urbani delle diverse borgate».
E ancora: «Presenteremo un progetto che ha dietro un’idea di sviluppo complessiva – spiega Lucchi – che al precedente mancava del tutto. Uno sviluppo turistico che tenga contro della totale tutela dell’ambiente, assecondi le vocazioni dei territori, e soprattutto rispetti le norme. Su tutte quella che prevede che le zone turistiche debbano andare in continuità con gli insediamenti preesistenti, e noi le abbiamo riperimetrate facendole in continuità con le borgate. È profondamente sbagliato sostenere che noi abbiamo bloccato un progetto pronto a partire. Noi non abbiamo mandato quelle schede in Regione perché le giudicavamo mal fatte e incoerenti ma comunque, se le avessimo mandate, le avrebbero respinte. Questo ora vogliamo evitare, lavoriamo in accordo con la Regione per portare a casa un piano importante. Prendendoci il tempo che è necessario visto che questo piano traccerà il futuro delle nostre borgate per i prossimi decenni». Sugli imprenditori poi, che attendevano risposte sui loro investimenti: «Le porte sono aperte. Certo nessuno può pensare di costruire un villaggio in una zona a tutela integrale. Non è quello che vogliamo e comunque non si può fare».
Un’ostentata tranquillità che non rasserena la Municipalità della Nurra che, per bocca del presidente Alessandro Colombino chiede: «Risposte celeri da parte dell’Amministrazione. Alle zone f4 è legato lo sviluppo turistico e imprenditoriale di un vasto territorio che aspetta risposte da anni. Questo ennesimo rinvio non può che preoccuparci. Siamo i primi a volere uno sviluppo armonico e rispettoso dell’ambiente delle nostre borgate, ma vogliamo risposte».
Sul tema torna anche l’ex sindaco Nicola Sanna: «Quando il sindaco afferma che in Regione gli dicono che la procedura per le nuove f4 non rispetta le norme, sarebbe interessante scoprire esattamente a quale articolo o prescrizione si riferisce. Fino ad ora è stato agitato un fantasma ed il fatto che ci sia stato un ulteriore rinvio dell’audizione dell’assessore la dice lunga sulla nebbia nella quale si stanno muovendo gli attuali inquilini di Palazzo Ducale. Secondo il procedimento delle Norme Tecniche di Attuazione del Puc, mai censurato da alcuno, all’articolo 51 consente la realizzazione di nuovi insediamenti con destinazione turistico-ricettiva localizzati prevalentemente nelle borgate. Il procedimento a bando evita che possano essere il sindaco, l’assessore o i consiglieri di turno a disegnare le zone di espansione edilizia sulla base delle proprie conoscenze e amicizie. Stranamente sembra che lo stesso dirigente che ha dato il parere positivo di legittimità giuridica e tecnica alla procedura nel 2018, che oggi ha assunto l’incarico di direttore generale nominato dall’attuale sindaco, sia di diverso parere. Invece non appare strano ma molto discutibile l’indirizzo politico che promana dall’attuale sindaco, che dimenticandosi dell’avverbio “prevalentemente” indicato nelle Nta, forse desidera compiacere solo coloro che hanno avuto la fortuna di avere dei terreni adiacenti ai nuclei urbani delle diverse borgate».