Omicidi Monni e Masala: ergastolo confermato in Cassazione per il 25enne Alberto Cubeddu
Per la Suprema Corte è quindi valida la sentenza del 3 luglio 2020, emessa dalla Corte d'Appello di Sassari, che, confermando il carcere a vita già inflitto in primo grado dal Tribunale di Nuoro, non aveva creduto alla reiterata dichiarazione di innocenza del giovane
SASSARI. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna all'ergastolo di Alberto Cubeddu, il 25enne di Ozieri ritenuto responsabile del duplice omicidio di Stefano Masala e Gianluca Monni, uccisi il 7 e 8 maggio 2015 a Nule e Orune. I giudici della Suprema Corte, dopo quasi cinque ore di camera di consiglio, hanno respinto oggi 29 marzo il ricorso presentato dai difensori dell'imputato, gli avvocati Mattia Doneddu e Patrizio Rovelli.
Per la Cassazione è quindi valida la sentenza del 3 luglio 2020, emessa dalla Corte d'Appello di Sassari, che, confermando il carcere a vita già inflitto in primo grado dal Tribunale di Nuoro, non aveva creduto alla reiterata dichiarazione di innocenza del 24enne. Ora per la giustizia italiana non ci sono più dubbi: Cubeddu è responsabile dei due omicidi, insieme al cugino Enrico Paolo Pinna, minorenne all'epoca dei fatti, e già condannato in via definitiva a 20 anni di carcere.
Secondo la verità processuale i due cugini la mattina dell'8 maggio 2015, a Orune, ammazzarono con tre colpi di fucile Gianluca Monni, freddato mentre alla fermata del bus aspettava il mezzo per andare a scuola. La sera prima Cubeddu e Pinna uccisero Stefano Masala, attirato in una trappola, e fatto sparire per poter usare la sua Opel Corsa per compiere l'omicidio di Monni e far ricadere su di lui i sospetti. Il corpo di Masala, fra la disperazione della famiglia, non è mai stato ritrovato. I due delitti erano stati compiuti per vendetta in seguito a una lite scoppiata nel dicembre del 2014 a Orune, durante la festa di Cortes Apertas, in cui Pinna fu offeso e picchiato. (Ansa).