La Nuova Sardegna

Sassari

Le cavallette invadono anche le piane ozieresi

Barbara Mastino
Le cavallette invadono anche le piane ozieresi

Sciami dei voraci insetti sono stati segnalati a Chilivani e a Pianu Ladu. Paura nelle campagne, amministrazioni comunali impotenti di fronte all’assalto

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OZIERI. Il pericolo era nell’aria, ma da un paio di giorni il timore è divenuto realtà: le cavallette sono arrivate anche nella Piana di Chilivani, e nella zona di Pianu Ladu a Ozieri si parla già di invasione. Gli infestanti ortotteri compaiono soprattutto intorno all’ora di pranzo, quando le attività nelle campagne – che nella piana sono soprattutto di tipo allevatoriale – sono ferme. L’insetto non ama essere disturbato, evidentemente, e difatti non si fa vedere quando nei campi si ara o si raccoglie il fieno mentre trova un habitat naturale nei terreni incolti - come sono appunto i pascoli – dove stanzia e si riproduce con gran facilità.

Ma quando arriva la canicola di mezzogiorno ecco che le cavallette arrivano in massa: sciami interi, che si affastellano sui campi, sui muri, sulle automobili e sullo scuolabus che fa tappa nella zona per riaccompagnare i bimbi dall’asilo, “aggrediscono” in massa le persone e fanno letteralmente il comodo loro. Il problema si sta quindi estendendo in Sardegna, e non rimane più confinato alla sola zona di Ottana, Bolotana, Macomer e aree limitrofe, dove la piaga si presenta già da diversi anni.

Una catastrofe per le colture e per gli erbai, che rischia di aggiungere un ulteriore danno al danno già grande della siccità e della crisi energetica e dei carburanti che sta piegando il mondo agropastorale sardo e non solo. Le amministrazioni locali sono impotenti, i servizi veterinari hanno funzioni preventive, ma non di pronto intervento, la Provincia - che pure ha alcune competenze sull’Ambiente - ha pochi mezzi per intervenire, se non nessuno, e la Regione brancola nel buio. Come intervenire quindi? È la domanda che ora anche Ozieri e i comuni limitrofi si fanno, dopo che la piaga è arrivata a lambire anche queste zone, e rischia di portare via i raccolti. Colture che nella piana riguardano soprattutto gli erbai per gli animali, assolutamente indispensabili soprattutto in questo periodo storico che sta vedendo lo stop delle importazioni di mangimi dall’Ucraina (e non solo). Ma non è solo questo: nella piana sono presenti anche delle colture, seppure non in misura maggioritaria, e degli orti, anche se in parte protetti da serre. E il pericolo ulteriore che si teme è che da qui le cavallette, che si riproducono molto velocemente, possano espandere il loro raggio d’azione sino ad altre zone del nord Sardegna andando ad aggredire aree dove la componente agricola è ben più preponderante rispetto a quella della Piana di Chilivani.

Le cavallette come si sa divorano tutto ciò che si trovano davanti, e da millenni la Sardegna (come tutta l’area del Mediterraneo) in ogni sua parte, dal Nuorese al Campidano, fa le spese delle loro invasioni che puntualmente si verificano. E infatti non per niente l sono annoverate tra le “piaghe” sin dall’antichità insieme con le pestilenze, le guerre e le carestie.

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