Diffamazione, Eugenio Zoffili in aula conferma le accuse
Sotto accusa un post su Facebook contro l’ex coordinatore della Lega Sardegna
Sassari È comparso stamattina in tribunale a Sassari in qualità di persona offesa e ha confermato le accuse davanti al giudice monocratico Sara Pelicci, l’ex coordinatore della Lega Sardegna Eugenio Zoffili che attraverso i suoi legali Francesco Porcu e Claudia Eccher, si era opposto alla richiesta di archiviazione per un giovane di Porto Torres a processo per diffamazione.
Tra le frasi incriminate una in particolare: «Sacco di mer.., lontano devi stare (...) La memoria l’abbiamo lunga e spero un giorno di potervi riempire di piombo dal primo all’ultimo». Così il giovane si era espresso a maggio di due anni fa in un post pubblicato sulla bacheca facebook di Eugenio Zoffili, all’epoca coordinatore regionale della Lega Sardegna. E per quelle frasi è finito a processo. L’imputato, difeso dall’avvocato Ena Salvatorica Cadau, aveva scritto il commento come risposta all’inserimento (da parte di Zoffili) della comunicazione relativa a una manifestazione organizzata dalla Lega a Cagliari e che si sarebbe tenuta il mese successivo.
Zoffili, in quell’occasione, sentendosi insultato e offeso, aveva presentato una denuncia per diffamazione e al termine delle indagini preliminari il pubblico ministero Mario Leo aveva chiesto l’archiviazione del procedimento.
Ma Zoffilii era opposto e stamattina in aula ha confermato di essersi sentito diffamato. Il pm Leo, sostanzialmente, aveva ritenuto la condotta dell’indagato scriminata dal diritto di critica politica e aveva reputato la minaccia “generica e poco credibile”. Di parere opposto l’ex coordinatore della Lega Sardegna secondo il quale le espressioni utilizzate dal 27enne non avrebbero rispettato il limite della continenza espressiva e della correttezza del linguaggio. Oltretutto il contenuto minatorio del post, che evocava il ricorso alla lotta armata per eliminare l’avversario politico, non poteva essere ricondotto a un fenomeno “da tastiera”. Il gip Carmela Rita Serra, condividendo e accogliendo le argomentazioni contenute nell’opposizione presentata dai difensori di Zoffili – e ritenendo le espressioni dell’imputato «gratuitamente offensive della dignità di Zoffili senza necessità né giustificazione» – aveva ordinato al pm di formulare l’imputazione.
Il 27 novembre è prevista l’audizione testi della parte civile, rappresentata dai legali Mattia Celva e Francesco Porcu, tra cui alcuni esponenti politici.
Durante l'udienza i legali dell’ex coordinatore è stato fatto riferimento anche al video di scuse del 28enne ma anche a un altro intervento, sempre su Facebook, in cui insultava il partito del Carroccio. «Era molto preoccupato – ha detto Zoffili -, anche dal punto di vista familiare».