La Nuova Sardegna

Sassari

Sanità

Ozieri, pronto soccorso chiuso di notte: è mobilitazione

di Nadia Cossu
Ozieri, pronto soccorso chiuso di notte: è mobilitazione

Medici e politici in allarme: «Possibile sovraccarico su Sassari»

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Sassari La sintesi più efficace per comprendere le conseguenze che un provvedimento – quale la chiusura di un pronto soccorso – comporta è nelle parole di chi ogni giorno opera nelle corsie degli ospedali. «Pochi minuti in più o in meno fanno la differenza per poter salvare una vita, sopratutto quando il Pronto soccorso più vicino è a 50 chilometri di distanza». Così l’infettivologo Antonio Pintus ha commentato la chiusura notturna del Pronto soccorso di Ozieri disposta sabato sera dalla Asl di Sassari. Una decisione obbligata quella dell’Azienda sanitaria, proprio come era accaduto un anno esatto fa, dettata dall’assenza improvvisa di personale. Un disagio che, al momento, non ha una data di scadenza. Di certo c’è che i due medici rimasti in servizio non possono comprensibilmente garantire un’apertura h24 del reparto.

Pintus nel suo profilo Facebook ha parlato senza mezzi termini di “disastro totale” e di “un intero territorio abbandonato a se stesso, dove non esiste il diritto alla salute”. Con ripercussioni che inevitabilmente, come già successo l’anno scorso, potrebbero mettere in ginocchio il Pronto soccorso di Sassari, già in sofferenza.

Ma reazioni alla chiusura del reparto del “Segni” sono arrivate da più parti, dopo le dure esternazioni del sindaco Mario Peralta. «Tutto ampiamente previsto – commenta Daniele Cocco, consigliere regionale e vicepresidente della commissione Sanità – i presidi ospedalieri cosiddetti di periferia continuano a essere considerati figli di un Dio minore. Mi risulta che a Sassari siano presenti 25 medici in Pronto soccorso più altri sette nel reparto di Medicina d’urgenza, quindi un totale di 32 medici in un’unica struttura complessa. Questo vuol dire che operativamente 32 medici ruotano nel servizio di Urgenza/ emergenza del pronto soccorso dell’Aou di Sassari». Da qui la proposta: «Sono certo che in una situazione emergenziale come quella di Ozieri possa prevedersi una collaborazione tra due aziende, fornendo la disponibilità di personale». E a questo proposito Cocco porta alla memoria un suo emendamento col quale «è diventato norma di legge che il reclutamento del personale tenga in considerazione in maniera obbligatoria gli indici di sofferenza dei singoli presidi sanitari, per cui chi ha maggiori deficit di personale deve avere a disposizione i nuovi assunti o i nuovi da assumere sino a che vi sia equiparazione e perequazione rispetto ai carichi di lavoro e al diritto alla salute di tutti i cittadini». Quindi la richiesta all’assessore regionale Carlo Doria di «un intervento urgentissimo in tal senso».

Sulla questione è intervenuta anche la deputata di Fdi Barbara Polo: «La problematica è diffusa perché gli operatori di medicina d’urgenza sono carenti un po’ ovunque – spiega – Fino a ieri si è tamponato con medici di buona volontà di chirurgia e medicina, ma chiaramente fino al rientro dei titolari il problema esiste. C’è da dire che non mancano “ostatività” a nostro avviso di carattere politico, perché a fronte di due convenzioni con Aou fatte su altri territori, per Ozieri c’erano cinque disponibilità praticabili ma non sarebbe stata data l’autorizzazione. Farò un’interrogazione al ministro perché verifichi con una commissione le reali condizioni di non praticabilità. È del tutto evidente che per noi questo non è argomento da campagna elettorale ma semplicemente la spina nel fianco di tutti».

Emanuele Beccu, capo di gabinetto dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente ha riferito di «contatti recenti, avuti insieme all’onorevole Nico Mundula, con la direzione della Asl di Sassari per trovare soluzioni, tra cui l’eventualità di attivare una convenzione con la stessa, avendo sondato informalmente la disponibilità di alcuni medici che hanno manifestato la possibilità di prestare servizio al Pronto soccorso di Ozieri. Il percorso dovrebbe essere rapido, dal momento che una convenzione simile è già in piedi all’Asl Ogliastra per coprire le carenze di Lanusei. Verificheremo se nelle prossime ore la soluzione tecnica prospettata avrà concretezza».

Intanto si teme il sovraccarico negli ospedali di Sassari, Alghero, Olbia. Il paziente del Logudoro o del Goceano che dovesse star male nelle ore notturne sarà costretto a ricorrere ad altre strutture ospedaliere. I famosi chilometri che fanno la differenza quando si tratta di salvare una vita.


 

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