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Sassari

In tribunale

Ozieri, ruba il coperchio d’oro della pisside: i preti lo perdonano e gli offrono aiuto

Ozieri, ruba il coperchio d’oro della pisside: i preti lo perdonano e gli offrono aiuto

Il furto nella chiesa di San Nicola, prosciolto l’imputato 28enne

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Sassari Non solo lo hanno perdonato nell’aula di tribunale, ma gli hanno anche offerto aiuto, capendo che il suo gesto era scaturito da una situazione di indigenza e di disperazione. Gesto che, nel caso specifico, configurava un reato: ricettazione. Ma il giudice Antonietta Crobu, preso atto delle parole dei sacerdoti e della loro remissione di querela, ha derubricato il fatto in furto e ha disposto non doversi procedere nei confronti dell’imputato.

È una storia giudiziaria a lieto fine quella che ha interessato un 28enne di Ozieri (difeso dall’avvocato Antonella Chirigoni) imputato per due distinti episodi e chiamato a risponderne davanti al giudice monocratico del tribunale di Sassari. Il giovane era accusato di ricettazione nell’ambito di un furto che era stato commesso nel 2020 nella chiesa di San Nicola a Ozieri. I parroci avevano presentato una denuncia per la sparizione del coperchio di una pisside liturgica in oro e acciaio con crocifisso superiore e decorazioni votive. Una volta chiamati a deporre in aula come persone offese i due sacerdoti hanno scelto di rimettere la querela perché si erano resi conto che quel gesto era stato compiuto in un momento di grave difficoltà dell’imputato. Il 28enne aveva ammesso il furto raccontando di trovarsi in una situazione di povertà estrema. Parole che i due preti avevano interpretato come sincere e per questo motivo avevano offerto il loro aiuto al giovane.

Nello stesso procedimento l’imputato era accusato anche del furto delle slot machine di proprietà del bar della stazione di Chilivani. Il “bottino” era stato trovato dai carabinieri in una vecchia abitazione in campagna di proprietà della famiglia del 28enne, completamente abbandonata. Anche al momento della perquisizione la casa era aperta, quindi accessibile a tutti. Per questo fatto è stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste”. (na.co.)
 

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