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Platamona, sei offerte per la gestione del Lido Punta Bianca

di Davide Pinna
Platamona, sei offerte per la gestione del Lido Punta Bianca

In gara 5 imprenditori del Sassarese e uno del Cagliaritano. Due proposte sono state escluse dalla commissione

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Sassari Chiuso ai tempi del Covid per contagi e mai più riaperto, il Lido Punta Bianca è diventato da tempo uno dei simboli del declino di Platamona. Ma le cose potrebbero cambiare, anche se per questa stagione balneare è meglio mettersi l’anima in pace e attendere la prossima. La procedura di gara indetta dalla Regione per la ristrutturazione e la gestione dello stabilimento per sei anni ha suscitato l’interesse di parecchi investitori.

Offerte Sei le buste sigillate arrivati negli uffici regionali che si occupano del demanio marittimo. Di queste, quattro proposte sono state ammesse a proseguire la procedura di gara. L’esclusione è scattata, a causa di un errore nella predisposizione della documentazione, per A.Z. di Antonello Zappino, l’imprenditore sorsense che gestisce a poche decine di metri di distanza l’ex Ernesto, oggi La Riva, e, sempre a Platamona ma lato Sorso, il ristorante La Risacca. Niente da fare, per l’assenza dei requisiti di bilancio richiesti dal bando, nemmeno per il raggruppamento temporaneo di imprese composto da Mc Investimenti e Servizi Turistici, degli imprenditori Marco Corda e Angelo Andrea Molinas, gli imprenditori che gestivano il Set Cafe Beach sempre a Platamona. È stata invece ammessa al prosieguo della gara l’offerta arrivata dallo Street Cafè di Maria Luisa Denurra e Omar Pintus, società che gestisce già un’attività a Stintino, oltre che nel capoluogo. Via libera anche all’offerta pervenuta dalla società Silviale, rappresentata da un altro imprenditore sassarese che opera nel settore della ristorazione, Fabrizio Carmelo Cosso. Sassarese anche l’offerta arrivata dalla ditta individuale Pietro Lai, titolare de Il Borgo di Torre Tonda. Un’offerta è arrivata invece dall’altro capo dell’isola, dalla Chia Service di Marco Farci. Quattro dunque gli operatori economici rimasti in gara: ora la commissione dovrà valutarne le offerte tecnica ed economica.

Il bando Uno dei criteri per la scelta del concessionario è il rialzo proposto rispetto al canone annuale di 4mila euro, ma la partita sarà decisa dalle proposte tecniche. Prima della gestione dello stabilimento, bisognerà occuparsi dei lavori di messa in sicurezza, manutenzione, ristrutturazione e ammodernamento, con ulteriori migliorie che potranno essere inserite nel progetto e daranno punteggio. Inoltre, verranno valutate anche le proposte di gestione che valorizzeranno gli aspetti culturali, turistici e di inclusività. L’aggiudicatario avrà 12 mesi per completare i lavori sulla struttura, ma la speranza è che il cantiere termini prima e lo stabilimento possa aprire le porte fin dalla prossima estate.

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