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Odissea sulla nave Genova-Porto Torres: «Trattati come bestie, vergognoso»

di Gavino Masia
Odissea sulla nave Genova-Porto Torres: «Trattati come bestie, vergognoso»

Continuano i disservizi della Tirrenia: i passeggeri partono alle 2.30

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Porto Torres La linea marittima che collega Genova con Porto Torres sta diventando una vera e propria odissea per i passeggeri sardi e i turisti che viaggiano con le navi della Compagnia italiana di navigazione.

Mercoledì 21 agosto è infatti andato in onda l’ennesimo disservizio da parte della Tirrenia: la Moby Wonder doveva togliere gli ormeggi alle 21 dal porto ligure per poi mettere la prua verso Porto Torres, ma il viaggio è stato annullato con un messaggio da parte della Tirrenia per imprecisati “motivi operativi”.

L’unica alternativa per le centinaia di passeggeri era la nave della compagnia Gnv, che partiva da Genova alle 2.30 del mattino per poi arrivare al porto di Olbia alle 15.56 di oggi 22 agosto. «Abbiamo trascorso ore sul molo di Genova – ricorda Marco Runchina –, dalle 19 del 21 Agosto sino alla una del 22 Agosto con una bimba di 5 anni: 6 ore buttati, con risposte evasive e nessuna assistenza, se non quella della polizia di Stato che è intervenuta su nostra richiesta per darci qualche informazione in più sulla situazione. Insieme a noi c’erano famiglie con bambini piccoli e anziani, letteralmente abbandonati sul molo. Abbiamo provato a chiedere spiegazioni al personale della nave che stanziava sul ponte, ma la risposta, dopo molte insistenze, era che stavano effettuando dei controlli sulla nave».

Una situazione al limite dell’assurdo, dunque, considerando che il passeggero di Porto Torres aveva pagato un biglietto per la cabina, andata e ritorno, più di 460 euro e al ritorno ha preso possesso della cabina della Gnv alle 2 del mattino del 22 Agosto. «In oltre 40 anni continuiamo a subire soprusi e totale mancanza di rispetto da parte di vettori che fatturano milioni alle spalle di noi sardi, lamenta Runchina. Una politica incapace e colpevole che consapevolmente non fa nulla e noi sardi, addomesticati e corresponsabili di questo scempio. Ieri notte siamo stati trattati da bestie, pur avendo pagato per un servizio di trasporto, e come bestie ben addomesticate ci siamo comportati. Nessuna forte protesta, nessuna reazione consona a ciò che stavamo subendo. Mi vergogno di essere sardo e italiano».

Proteste anche di un anziano turritano in trasferta per le visite mediche: «La continuità territoriale è ormai disattesa in tutte le sue forme: orari di partenza e arrivo non vengono rispettati, alla faccia di chi ha appuntamenti precisi, per motivi di salute».

Sull’ennesimo disservizio per i passeggeri che da Genova sarebbero dovuti arrivare a Porto Torres, interviene il segretario generale della Filt-Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu. «Il problema della continuità territoriale marittima rimane in piedi in tutta la sua interezza e drammaticità – commenta il leader sindacale – e mai è stato affrontato dal governo nazionale che, per norme legislative obsolete, detiene l'esclusività di questa materia. Non è più rinviabile il passaggio di consegne alla Regione che deve avere la titolarità e la responsabilità della continuità territoriale marittima. La Regione dovrà per contro analizzare i flussi di traffico e prendere atto delle richieste dei cittadini e delle imprese, in maniera tale da consegnare al governo un documento che contenga dati, esigenze e richieste. Resta inteso che il costo della continuità territoriale dovrà essere a carico della fiscalità generale, e si dovrà evitare di commettere gli stessi errori commessi per la continuità territoriale aerea».

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